Siamo già davanti al cancello dello Scida, io e tutti i crotonesi, ad aspettare la senatrice archeologa Margherita Corrado, e soprattutto il soprintendente Pagano e tutti i dirigenti e impiegati del Ministero che con “pala e pico” vengano a smantellare il nostro stadio. Finalmente farebbero un po’ di lavoro fisico, e finalmente qualche goccia di sudore potrebbe solcare la loro fronte.
Se qualcuno pensa, magari dall’alto del cielo, e per questo lontano da Crotone e dai crotonesi, di poter dire e fare, o sarebbe il caso di dire “disfare”, di tutto e di più contro questo territorio, si sbaglia di grosso, ha fatto male i propri calcoli, forse o probabilmente ubriaco di onnipotenza da utilizzare contro e non a favore della nostra città, come ormai avviene su tante e troppe questioni, e contro chi generosamente ha concesso il proprio consenso alla sigla.
Ciò che sta succedendo sullo Scida è inaccettabile. Così come sono inaccettabili le speculazioni della senatrice Corrado che, ancora oggi, dopo mesi dal suo insediamento, non ha fatto nulla a tutela e difesa del nostro sviluppo. La società pitagorica ha dimostrato scientificamente che le strutture di curva e tribuna non danneggiano i reperti sottostanti. Il Comune sta procedendo con tutti gli atti per dare il via alla realizzazione del nuovo stadio e con le schede dell’Antica Kroton e gli interventi di Agenda Urbana alla valorizzazione di quell’area.
E mentre qui a Crotone si sta lavorando per dare alla città un nuovo impianto e per valorizzare l’area intorno allo Scida, a Roma nella sede del Ministero o nelle stanze anguste del Senato, non si fa nulla se non emettere veti e dinieghi, senza mai spendere un euro per Crotone, senza mai pensare ad un progetto per il territorio, senza mai aggiungere la benché minima risorsa per valorizzare il patrimonio che vive nel nostro sottosuolo. La vicenda dello stadio sfiora il paradosso e l’incredibile, e i crotonesi la ricordano tutti.
Nel 2016, con il Crotone promosso in Serie A, il sindaco Ugo Pugliese, appena eletto, a poche ore dal suo insediamento si è prodigato e si è dato da fare allo spasimo per consentire ai crotonesi di vivere nella propria città questo grande evento rappresentato dalla Serie A. In quell’occasione, Crotone e il suo sindaco si sono trovati contro gli stessi interpreti di oggi, la Corrado e Pagano che hanno provato a negare questa occasione, esclamando più e più volte e a più riprese, scimmiottando i “bravi” di don Rodrigo, che la Serie A a Crotone “non s’ha da fare”.
Hanno preteso che Pugliese “spostasse il Colosseo” in un batter d’occhio e con la bacchetta magica. Un vero e proprio ricatto di cui dovrebbero vergognarsi, ora per allora.
Su questi temi e su questi problemi, che sono di particolare rilevanza – evidenzia l’esponente politico – bisogna essere seri e responsabili e senza dichiarare anatemi e diktat. Bisogna trovare sinergia e coesione per fare squadra e affrontare queste problematiche in modo tale da risolverle nell’unico interesse della città.
Non siamo più disponibili, diversamente, a sopportare siffatti atteggiamenti che abbiamo già vissuto e subito sulla vicenda dell’aeroporto, e anche in quel caso c’è stata una senatrice che ha lavorato contro e non per Crotone. L’abbiamo sempre detto e continuiamo a dirlo.
Il Crotone deve giocare a Crotone, e per questo obiettivo, nel recente passato, tutti hanno lavorato di squadra: il Comune e la Regione hanno investito ingenti risorse per l’adeguamento dello Scida e continueremo a fare quanto necessario per consentire che il Crotone continui a giocare a Crotone e non fuori e lontano da Crotone.
*consigliere regionale “Calabria in Rete”
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