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Fondi per i Comuni a rischio, Viscomi interroga il governo

Tempo scaduto per i contributi assegnati agli enti per mettere in sicurezza il territorio. In Calabria sono 33 milioni di euro. Il deputato pd: «Iter lunghi per i progetti, Palazzo Chigi aiuti gli en…

Pubblicato il: 21/01/2019 – 11:45
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Fondi per i Comuni a rischio, Viscomi interroga il governo
CATANZARO I contributi stanziati a favore dei Comuni per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio sono a rischio. L’iter per l’avvio dei progetti è complicato e le amministrazioni comunali – calabresi e non – sono in difficoltà. Questo per via dei tempi tecnici previsti dalla legge (il comma 853 della legge numero 205 del 27 dicembre 2017), il cui funzionamento viene riassunto nell’interrogazione, rivolta al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno, che il deputato del Pd Antonio Viscomi ha depositato in Commissione Affari istituzionali. «Nello scorso aprile – spiega il parlamentare – è stato pubblicato il decreto di assegnazione delle risorse per l’annualità 2018, con il quale si sono finanziati diversi Comuni calabresi (tutti di piccola e media dimensione), per un totale, solo per la Calabria, di euro 33.143.878, pari al 22% dell’importo complessivamente disponibile a livello nazionale». E «la norma prevede anche che entro il termine di otto mesi debbano essere affidati i lavori, pena la revoca del finanziamento». Qui nasce il problema rispetto al quale Viscomi chiede un intervento del governo. «Il termine per l’affidamento dei lavori – scrive il deputato nell’interrogazione – ha originato non pochi problemi, considerando il fatto che si tratta di progetti di messa in sicurezza del territorio che richiedono pareri complessi e provenienti da più Enti» e «la gran parte dei Comuni calabresi (ma la difficoltà è stata riscontrata anche nei Comuni delle altre regioni) non è riuscita a procedere all’affidamento dei lavori entro il termine ultimo, scaduto a dicembre». 
Per questo motivo «l’Anci Calabria, al fine di evitare la revoca di tali importanti finanziamenti, ha chiesto di rideterminare da otto a dodici mesi il termine originariamente previsto» e l’Anci nazionale ha presentato al governo una richiesta analoga «nell’ambito dell’insieme delle proposte urgenti per risolvere talune problematiche particolarmente sentite dai Comuni italiani». Quelli destinatari della misura sono prevalentemente nel Sud Italia e dunque, «come è noto, presentano maggiori difficoltà economiche». 
Da qui l’intervento di Viscomi, che chiede di «sapere se il governo intende accogliere la proposta dei comuni e del loro organismo associativo ovvero se e come intende altrimenti assicurare comunque il raggiungimento del risultato perseguito, cioè la messa in sicurezza del territorio, tenendo conto dello stato avanzato della progettazione messa in atto in relazione all’art. 853 della l. 205/2017».
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