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Ospedale di Reggio, ecco le criticità gestionali

La Corte dei Conti rimarca alcune lacune nell’esercizio 2016 dell’Azienda reggina. Nel mirino le mancanze della Regione e della Stazione appaltante

Pubblicato il: 23/02/2019 – 19:16
Ospedale di Reggio, ecco le criticità gestionali

CATANZARO «Frequente ricorso a proroghe nell’affidamento degli appalti per beni e servizi, aumento degli oneri finanziari, incremento delle sopravvenienze passive, mancato pagamento dei debiti scaduti». Sono alcune delle criticità che la sezione controllo della Corte dei Conti ha rilevato nell’analisi del bilancio per l’esercizio 2016 dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria.
Le criticità sono descritte in una recente deliberazione – la numero 11 del 2019 – della magistratura contabile, che già aveva chiesto chiarimenti al management del “Grande Ospedale Metropolitano Bianchi Melacrino Morelli”, chiarimenti che tuttavia non si sono rivelati convincenti.
In particolare, la Corte dei Conti conferma, tra le criticità, la discrasia tra scritture contabili e i dati Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), in pratica una divergenza fra l’importo fatturato e il flusso di cassa dell’azienda ospedaliera reggina, chiedendo in particolare di sapere «in quali esercizi siano stati regolati flussi monetari delle fatture emesse nel 2016 per euro 852.698,98». Altro aspetto su cui la magistratura contabile aveva posto l’attenzione riguarda la violazione, nell’esercizio 2016, da parte dell’Ao di Reggio Calabria delle norme che impongono di contenere la spesa del personale assunto a tempo determinato o con contratti “flessibili” entro il limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’esercizio 2009: sul punto – spiega la sezione di controllo della Corte dei Conti, che ha rilevato nel 2016 un “balzo” pari al 215,31% rispetto al 2009 – i vertici del Grande ospedale metropolitano di Reggio hanno risposto che «l’assunzione di figure professionali a tempo determinato nel 2016 è stata «obbligata» dal blocco del turn over «al fine di evitare l’interruzione di pubblico servizio o dovute a sostituzione di personale assente al fine di assicurare i Lea e le prestazioni sanitarie», ma i giudici contabili «pur prendendo atto di queste giustificazioni» confermano la criticità. Così come avviene per il «considerevole aumento dei costi per acquisti di beni rispetto all’esercizio precedente e rispetto al Bilancio preventivo», aumento che – secondo la Corte dei Conti – «ha comportato la lievitazione di costi di produzione del bilancio 2016 rispetto a quanto rappresentato nel bilancio 2015 con una variazione complessiva di 4,9 milioni»: sul punto, l’Azienda ospedaliera ha fatto presente che l’aumento è derivato anche dalla mancata comunicazione degli indirizzi e dalla mancata assegnazione delle risorse da parte della Regione, un ritardo, peraltro, condiviso e stigmatizzato dai giudici contabili. Un’altra criticità rilevata nell’esercizio 2016 del
“Grande Ospedale Metropolitano” di Reggio dalla sezione di controllo della magistratura contabile è la voce “Gare per l’acquisto di beni e servizi. Proroghe tecniche dei contratti. Ritardi della Stazione unica appaltante della Regione Calabria”: in particolare, sotto la lente sono finiti il servizio di vigilanza, il servizio di lava-nolo, i servizi integrati per la gestione delle apparecchiature elettromedicali, al centro – secondo la Corte dei Conti – di «plurime, reiterate e illegittime proroghe» che «violano i principi di derivazione comunitaria, della trasparenza, della concorrenza e della parità di partecipazione, modus operandi assume profili di illegittimità, con conseguenti possibili profili di danno erariale», anche se sul punto si riscontra una “bacchettata” anche alla Regione, invitata a «vigilare, oltre che sull’Azienda ospedaliera, anche sulla Stazione unica appaltante, in considerazione del fatto che, in molti casi, le reiterate proroghe sono state causate da disfunzioni organizzative e ritardi ingiustificati della Sua e che analoghe fattispecie sono state rilevate anche in occasione dei controlli effettuati dalla Sezione sulle altre aziende sanitarie e ospedaliere».
Nell’analisi del bilancio 2016 dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, poi, la Corte dei Conti parla di «incremento degli oneri finanziari rispetto all’esercizio precedente», da euro 465mila nel 2015 a euro 694mila nel 2016 , e di sopravvenienze passive, pari a 1,6 milioni, in crescita rispetto alle previsioni (1 milione) sia rispetto al precedente esercizio (950mila), evidenziando infine come ultime criticità «la difficoltà nella liquidazione delle fatture» e «il mancato incasso di quanto dovuto dalle Aziende sanitarie».
Su tutte queste criticità, come da procedura, la Corte dei Conti invita l’Ao di Reggio Calabria a fornire «esaustivi e dettagliati chiarimenti», ma invita anche la Regione «a fissare gli obiettivi di spesa e predisporre l’assegnazione delle risorse alle aziende in tempo utile per consentire alle stesse di adempiere correttamente agli obblighi programmatori fissati dalla normativa vigente e a vigilare affinché le inefficienze organizzative della Stazione unica appaltante (Sua), che hanno comportato notevoli ritardi nelle aggiudicazioni delle gare, vengano tempestivamente rimosse».

Antonio Cantisani
a.cantisani@corrierecal.it

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