CATANZARO La Regione risarcisca gli imprenditori calabresi per i danni causati dal blocco dei pagamenti imposti da Bruxelles. È la richiesta che Francesco Di Lieto presidente di Codacons Calabria sulla vicenda (che vi abbiamo raccontato qui) dello stop imposto all’Ue a circa 131 milioni della domanda intermedia di pagamento del Por Calabria 2014-2020. Una decisione che, secondo il Codacons «sta provocando ripercussioni drammatiche sul territorio e sui calabresi» a partire dai piccoli imprenditori che «per poter avere liquidità, hanno ottenuto l’anticipazione, da parte degli istituti bancari, degli importi che era loro diritto percepire e che in questo momento risultano “congelati”». «Ora è tutto fermo per almeno sei mesi – si legge nella nota dell’associazione dei consumatori – nella speranza che la Regione riesca a spiegare come ha impiegato le somme provenienti dall’Europa nella realizzazione dell’aeroporto di Scalea, della seggiovia di Lorica e di Piazza Bilotti a Cosenza».
«Intanto le banche si apprestano a chiedere conto delle somme non percepite ai piccoli imprenditori – sostiene Di Lieto – che, per colpa di una gestione “non trasparente” dei fondi Por (per la Procura, addirittura, criminale) rischiano di saltare».
Per affrontare la vicenda il Condacons lancia un appello «alla deputazione calabrese affinché ci sia un deciso intervento per ottenere l’immediato sblocco dei fondi e si proceda esclusivamente nei confronti di chi ha permesso illegittimità ed abusi». «Siamo pronti a sostenere i calabresi che, a causa di una gestione assolutamente deficitaria dei fondi europei – prosegue Di Lieto – si ritrovano, senza alcuna colpa, esposti con le banche». «Riteniamo, infatti, che – conclude – sussiste una responsabilità risarcitoria in capo alla Regione Calabria per tutti i danni che dovessero derivare loro dalla ritardata o, peggio, mancata erogazione dei fondi».
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