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Lamezia, Mascaro invoca la piazza. L'opposizione: «Serve responsabilità»
Dopo il ritorno dei commissari al Comune l’ex sindaco lancia un incontro pubblico «per difendere la legalità». Piccioni e Villella: «Ancora una volta alza i toni»
Pubblicato il: 25/03/2019 – 13:41
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LAMEZIA TERME Dopo il nuovo “ribaltone” che ha riportato i commissari al Comune di Lamezia in virtù della sospensiva concessa dal Consiglio di Stato (qui tutti dettagli), l’ex sindaco Paolo Mascaro invita i cittadini a scendere in piazza «per difendere ciò che amiamo: Lamezia e la legalità».
L’incontro pubblico lanciato da Mascaro è in programma per mercoledì 27 marzo alle 19: «Sia una festa di piazza, sia una festa di popolo. Bambini, studenti, associazioni culturali e sportive, donne ed uomini uniti – è l’appello che l’ex sindaco ha lanciato tramite Facebook – per mostrare il volto vero di Lamezia, il volto vero della Città che amiamo ed ameremo sempre. Scenda in piazza Lamezia, scenda in piazza il suo stupendo comprensorio, scenda in piazza – ha concluso Mascaro – una intera Regione che vuole voltare pagina e sognare un futuro diverso, senza criminalità e malaffare, senza abusi e soprusi».
PICCIONI E VILLELLA: «NESSUNA AUTOCRITICA» Intanto gli ex consiglieri comunali di opposizione Rosario Piccioni e Aquila Villella invitano alla responsabilità: «Nei giorni scorsi – si legge in una nota dei due consiglieri – si è aperta una fase estremamente delicata per la nostra città. Una fase, che a nostro giudizio, va accompagnata da un estremo senso di responsabilità da parte di tutti. Come abbiamo avuto modo di ribadire in ogni occasione, bisogna stare sempre dalla parte dello Stato. Senza se e senza ma. I provvedimenti emessi da organi dello Stato, siano essi il Tar o il Consiglio di Stato, siano essi il governo o la prefettura, si rispettano ed eventualmente si contrastano nelle sedi opportune. Non esiste una magistratura buona o cattiva a fasi alterne, a seconda di quanto le decisioni dei giudici siano in linea o meno con le nostre aspettative».
«Proprio perché questa fase chiede a tutti noi un forte senso di responsabilità – proseguono Villella e Piccioni – ci preoccupa l’atteggiamento di Mascaro che ancora una volta alza i toni e ripropone un film già visto. Come nelle settimane precedenti il decreto di scioglimento del novembre 2017, si torna a gridare al complotto, si alimenta lo scontro con lo Stato e le istituzioni. Un atteggiamento che non fa altro che danneggiare irreversibilmente la città. Un atteggiamento non consono a chi rappresenta le istituzioni e che, proprio in momenti delicati come questo, dovrebbe far prevalere il senso dello Stato nell’interesse della città. Vale la pena sottolineare – fanno notare i due esponenti dell’opposizione – che quello dei giorni scorsi è un provvedimento cautelare; la decisione fondamentale del Consiglio di Stato arriverà tra poco più di due settimane. A cosa serve inveire a mezzo social contro giudici e magistratura, con appellativi certamente inaccettabili da qualsiasi cittadino e ancor più da chi rappresenta le istituzioni? A cosa serve? Ci si rende conto che con questo atteggiamento si rischia concretamente di pregiudicare l’esito di una partita ancora aperta?
Prima i bersagli di Mascaro erano l’allora ministro degli interni e il prefetto. Ma ora? Il ministro degli Interni è della stessa area politica di Mascaro. È evidente che si cercano, come sempre, nemici “immaginari” per non guardare in faccia la realtà. La realtà di un’ autocritica e di una svolta “etica” che nell’amministrazione Mascaro non ci sono mai state. E a pagarne le conseguenze, ancora una volta, rischia di essere la città».
«Noi non vogliamo entrare nell’aspetto giudiziario, perché è giusto che quello si tratti nelle sedi competenti. Ma da un punto di vista politico – concludono Villella e Piccioni – abbiamo il dovere di fare delle considerazioni su quanto sta avvenendo in queste ore in città. Questo sia per tutta la politica cittadina il momento della responsabilità. Non servono le urla, non serve fare a gara a chi la spara più grossa. Mettere al primo posto il bene della città significa attendere le decisioni delle prossime settimane e rispettarle, di qualunque natura siano. E un minuto dopo, qualunque sarà la decisione del Consiglio di Stato, rilanciare immediatamente e mettere al primo posto i temi della moralità della politica, del rinnovamento etico della classe dirigente della nostra città. Lamezia non può continuare a pagare ancora».
L’incontro pubblico lanciato da Mascaro è in programma per mercoledì 27 marzo alle 19: «Sia una festa di piazza, sia una festa di popolo. Bambini, studenti, associazioni culturali e sportive, donne ed uomini uniti – è l’appello che l’ex sindaco ha lanciato tramite Facebook – per mostrare il volto vero di Lamezia, il volto vero della Città che amiamo ed ameremo sempre. Scenda in piazza Lamezia, scenda in piazza il suo stupendo comprensorio, scenda in piazza – ha concluso Mascaro – una intera Regione che vuole voltare pagina e sognare un futuro diverso, senza criminalità e malaffare, senza abusi e soprusi».
PICCIONI E VILLELLA: «NESSUNA AUTOCRITICA» Intanto gli ex consiglieri comunali di opposizione Rosario Piccioni e Aquila Villella invitano alla responsabilità: «Nei giorni scorsi – si legge in una nota dei due consiglieri – si è aperta una fase estremamente delicata per la nostra città. Una fase, che a nostro giudizio, va accompagnata da un estremo senso di responsabilità da parte di tutti. Come abbiamo avuto modo di ribadire in ogni occasione, bisogna stare sempre dalla parte dello Stato. Senza se e senza ma. I provvedimenti emessi da organi dello Stato, siano essi il Tar o il Consiglio di Stato, siano essi il governo o la prefettura, si rispettano ed eventualmente si contrastano nelle sedi opportune. Non esiste una magistratura buona o cattiva a fasi alterne, a seconda di quanto le decisioni dei giudici siano in linea o meno con le nostre aspettative».
«Proprio perché questa fase chiede a tutti noi un forte senso di responsabilità – proseguono Villella e Piccioni – ci preoccupa l’atteggiamento di Mascaro che ancora una volta alza i toni e ripropone un film già visto. Come nelle settimane precedenti il decreto di scioglimento del novembre 2017, si torna a gridare al complotto, si alimenta lo scontro con lo Stato e le istituzioni. Un atteggiamento che non fa altro che danneggiare irreversibilmente la città. Un atteggiamento non consono a chi rappresenta le istituzioni e che, proprio in momenti delicati come questo, dovrebbe far prevalere il senso dello Stato nell’interesse della città. Vale la pena sottolineare – fanno notare i due esponenti dell’opposizione – che quello dei giorni scorsi è un provvedimento cautelare; la decisione fondamentale del Consiglio di Stato arriverà tra poco più di due settimane. A cosa serve inveire a mezzo social contro giudici e magistratura, con appellativi certamente inaccettabili da qualsiasi cittadino e ancor più da chi rappresenta le istituzioni? A cosa serve? Ci si rende conto che con questo atteggiamento si rischia concretamente di pregiudicare l’esito di una partita ancora aperta?
Prima i bersagli di Mascaro erano l’allora ministro degli interni e il prefetto. Ma ora? Il ministro degli Interni è della stessa area politica di Mascaro. È evidente che si cercano, come sempre, nemici “immaginari” per non guardare in faccia la realtà. La realtà di un’ autocritica e di una svolta “etica” che nell’amministrazione Mascaro non ci sono mai state. E a pagarne le conseguenze, ancora una volta, rischia di essere la città».
«Noi non vogliamo entrare nell’aspetto giudiziario, perché è giusto che quello si tratti nelle sedi competenti. Ma da un punto di vista politico – concludono Villella e Piccioni – abbiamo il dovere di fare delle considerazioni su quanto sta avvenendo in queste ore in città. Questo sia per tutta la politica cittadina il momento della responsabilità. Non servono le urla, non serve fare a gara a chi la spara più grossa. Mettere al primo posto il bene della città significa attendere le decisioni delle prossime settimane e rispettarle, di qualunque natura siano. E un minuto dopo, qualunque sarà la decisione del Consiglio di Stato, rilanciare immediatamente e mettere al primo posto i temi della moralità della politica, del rinnovamento etico della classe dirigente della nostra città. Lamezia non può continuare a pagare ancora». Argomenti
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