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'Ndrangheta e ultrà, riesumata la salma dell'ex capo dei Drughi

Raffaello Bucci cadde da un viadotto nel 2016 dopo un’interrogatorio nell’inchiesta “Alto Piemonte”. La compagna: «Non era tipo da suicidarsi»

Pubblicato il: 01/04/2019 – 21:45
'Ndrangheta e ultrà, riesumata la salma dell'ex capo dei Drughi

CUNEO È stata riesumata dal cimitero di Cuneo, dove era sepolta, la salma di Raffaello Bucci, l’ex capo ultrà della Juventus morto cadendo da un viadotto dell’autostrada Torino-Savona, a Fossano, nel luglio 2016. Pochi giorni prima era stato interrogato dalla procura di Torino per i rapporti tra ‘ndrangheta e ultrà. A chiedere di far luce sulla sua morte, inizialmente archiviata come suicidio, è stata l’ex compagna, Gabriella Bernardis. Istigazione al suicidio a carico di ignoti, il reato ipotizzato dalla procura di Cuneo, che ha disposto anche l’autopsia. Al momento il nuovo esame medico legale, effettuato dall’anatomopatologo Roberto Testi su incarico del pm Onelio Dodero, non ha però rilevato elementi da ipotizzare una aggressione o una tesi differente da quella del suicidio.
Ciccio per gli amici, ex leader dei Drughi, storico gruppo ultrà della Juventus, informatore dei servizi segreti e della Digos e, per un periodo, collaboratore della Juventus come supporter liason officer, Bucci il giorno prima di morire era stato ascoltato come persona informata sui fatti dai pm dell’inchiesta di ‘ndrangheta “Alto Piemonte” sui rapporti tra criminalità organizzata e bagarinaggio.
Al termine dell’interrogatorio «era sembrato molto preoccupato» si legge in una nota della Digos. Diceva di voler parlare con un commissario, «ma – prosegue la nota – non è mai andato da lui e non lo ha mai contattato». A sentirlo, la sera, era stata l’ex compagna. «Mi ha chiesto scusa, ma non ha spiegato nulla. Non voleva parlarne per telefono», ha raccontato la donna, che anche per questo motivo non ha mai creduto al suicidio: «Non era il tipo da buttarsi giù dal ponte. Qualcuno, semmai, l’ha spinto a farlo».
All’esumazione, oggi, hanno assistito una ventina di persone. Con il medico legale Roberto Testi, per la Procura, c’era anche il collega Lorenzo Varetto, nominato dalla famiglia. Con loro, necrofori, addetti alla riesumazione e forze dell’ordine. «Abbiamo fiducia nella magistratura e nelle sue indagini», afferma Paolo Verra, il legale che assiste l’ex compagna di Bucci. Nel suo loculo sarebbero stati trovati alcuni gadget della Juve e un biglietto, probabilmente di un capo ultrà bianconero. Non è stato reso noto il suo contenuto, anche se al momento non sembra essere nulla di rilevante ai fini delle indagini.

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