AOSTA Il tribunale collegiale di Aosta ha condannato a quattro anni e sei di mesi di reclusione Francesco Curcio, di 46 anni, originario di Crotone, accusato di bancarotta fraudolenta. La vicenda riguarda la Italscavi srl con sede a Petilia Policastro (Crotone) fallita nel 2012 e della quale Curcio era amministratore.
Secondo la procura l’impresa edile, con un passivo fallimentare di circa 2,4 milioni di euro, aveva messo in atto operazioni per distrarre fondi e beni (come veicoli) e la cessione di un ramo d’azienda. I giudici lo hanno ritenuto colpevole della cessione del ramo d’azienda, negli anni 2010 e 2011, assolvendolo dagli altri capi d’accusa «per non aver commesso il fatto».
Per gli inquirenti le operazioni erano state messe in atto attraverso rapporti con altre quattro aziende riferibili sempre a Curcio. Tra le imprese di cui sono stati tracciati i rapporti anche il Consorzio stabile Gecoval Scrl di Saint-Vincent, destinatario nel 2015 della prima interdittiva antimafia emessa in Valle d’Aosta.
Curcio è stato inoltre interdetto per cinque anni dai pubblici uffici e inabilitato all’esercizio di impresa commerciale e incapace di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per dieci anni. Altri due imputati avevano già patteggiato la pena.
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