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L'allarme di Bankitalia sui Comuni in default

I numeri del fenomeno nel rapporto 2018: 63 amministrazioni in dissesto e predissesto, interessato il 37% dei cittadini. Continua la congiuntura negativa per il porto di Gioia Tauro. Peggiorano anc…

Pubblicato il: 17/06/2019 – 16:09
L'allarme di Bankitalia sui Comuni in default

di Maria Rita Galati
CATANZARO
Non è l’unica istituzione dalla quale parte questo tipo di allarme. Trattandosi di Bankitalia, però, l’urlo fa più rumore. E racconta che Province e Comuni calabresi – tanti, troppi – sono vicini al punto di non ritorno. Hanno difficoltà finanziarie evidenti e rischiano di subire arretramenti nell’erogazione dei servizi.
LA SITUAZIONE DEGLI ENTI TERRITORIALI L’attività degli enti territoriali calabresi, sintetizza il rapporto presentato a Catanzaro, rimane condizionata dalla loro difficile situazione economico finanziaria, derivante da una pesante situazione debitoria e da diffusi disavanzi di bilancio. Gli enti territoriali della Calabria hanno evidenziato nel complesso un ampio disavanzo di bilancio. Una quota minoritaria del disavanzo complessivo è imputabile alla Regione Calabria: in termini pro capite è pari a 51 euro, un valore inferiore alla media delle Regioni a statuto ordinario. La situazione di bilancio delle Province è invece peggiore del resto del Paese: tre enti calabresi su cinque hanno evidenziato un disavanzo di bilancio, mentre in Italia tale quota è pari al 18 per cento. Per tali enti, il disavanzo si è attestato a 23 euro pro capite (un dato simile alla media delle Regioni a statuto ordinario. «Gran parte del disavanzo degli enti territoriali calabresi – rimarca il rapporto dell’istituto – è imputabile al comparto dei Comuni, i cui equilibri di bilancio hanno in parte risentito, più che nel resto del Paese, di rilevanti accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità, connessi anche alla bassa capacità di riscossione degli enti. Solo il 43 per cento dei Comuni calabresi (l’81 per cento nelle Regioni a statuto ordinario) è riuscito a ottenere un avanzo di bilancio, pari in media a 80 euro per residente (94 euro nei comuni in avanzo delle Regioni a statuto ordinario) Il 47 per cento dei Comuni ha invece evidenziato un disavanzo che, in media, è stato di 524 euro pro capite (361 euro nei Comuni in disavanzo delle Regioni ordinarie, mentre la quota restante ha conseguito un saldo di bilancio nullo. Come nel resto del Paese, il valore pro capite del disavanzo dei Comuni peggiora al crescere della dimensione demografica». Secondo la Banca d’Italia «alla fine del 2018 un elevato numero di Comuni si trovava in situazione di criticità finanziaria tale da richiedere la procedura di riequilibrio finanziario. In Calabria le diverse forme di criticità finanziaria, nel loro complesso, sono significativamente più diffuse rispetto alla media nazionale. Alla fine del 2018, 63 Comuni manifestavano uno stato più o meno accentuato di crisi, pari al 15 per cento delle amministrazioni comunali calabresi. In particolare, 31 avevano dichiarato lo stato di dissesto, 29 avevano avviato la procedura di riequilibrio finanziario e 4 versavano in condizioni di deficit strutturale. La quota di popolazione residente nei Comuni caratterizzati da qualche forma di criticità – osserva l’istituto – era pari al 37 per cento, a fronte di circa il 25 e il 10 per cento rispettivamente nel Mezzogiorno e in Italia. Su tale dato, incideva significativamente la presenza, tra gli enti in pre-dissesto, dei Comuni di Cosenza, Lamezia Terme e Reggio Calabria».
PORTO GIOIA TAURO ANCORA IN CALO, ZES A RILENTO Immancabile il riferimento al Porto di Gioia Tauro. «In un contesto di crescita dei volumi movimentati dai principali porti di transhipment del Mediterraneo, il porto di Gioia Tauro ha segnato un nuovo calo – si legge nel rapporto -. Secondo i dati dell’autorità portuale – prosegue Bankitalia – il traffico di container è diminuito del 4,9% rispetto al 2017. L’andamento negativo si è intensificato nel primo trimestre del 2019. Sul futuro del porto potrebbe influire la conclusione, nei primi mesi dell’anno in corso, del negoziato per la cessione al gruppo Msc del controllo completo della ‘Medcenter Container Terminal Spa’, concessionaria del terminal container. Con riguardo invece alla diversificazione delle attività nell’area – conclude l’istituto – prosegue a rilento l’avvio dell’operatività della Zona economica speciale».
SANITÀ Nella sanità calabrese «il risultato di bilancio nel 2018 è peggiorato». Secondo l’istituto «la sanità, di competenza della Regione, rappresenta la principale destinazione della spesa primaria corrente. I dati ancora provvisori forniti dal ministero della Salute indicano nel 2018 una sostanziale stabilità dei costi del servizio sanitario regionale. Con riferimento alla gestione diretta, è aumentata la spesa per l’acquisto di beni e servizi, riflettendo i maggiori costi associati all’erogazione sia dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) sia dei farmaci innovativi e dei vaccini; è inoltre proseguito il processo di ricomposizione della spesa farmaceutica a favore della distribuzione diretta. Il costo per il personale è rimasto stabile, nonostante i rinnovi contrattuali entrati in vigore nel 2018. Vi potrebbe avere inciso – evidenzia Bankitalia – la prosecuzione del processo di riduzione della dotazione di personale. Infine, con riguardo alla spesa convenzionata, il maggior costo delle prestazioni specialistiche ha in parte compensato il calo legato alla farmaceutica». A fronte della stabilità dei costi operativi, tuttavia, a parere di Banca d’Italia «il risultato di bilancio nel 2018 è peggiorato. Secondo le risultanze dei tavoli tecnici di monitoraggio, vi ha influito l’ulteriore crescita del saldo negativo della mobilità sanitaria e la riduzione delle entrate. Il disavanzo avrebbe superato le coperture assicurate dalle attuali maggiorazioni dell’aliquota Irap e dell’addizionale regionale all’Irpef. Se confermata, tale evidenza comporterebbe un nuovo blocco delle assunzioni nel comparto sanitario, nonché un ulteriore aumento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale Irpef, rispettivamente, dello 0,15 e dello 0,30%». Nel report della filiale di Catanzaro dell’istituto, si ricorda infine che “in relazione alla difficile situazione di bilancio, nonché alle altre criticità connesse alla qualità dei servizi offerti, il governo è intervenuto con il cosiddetto “Decreto Calabria” (Dl 25/2019), che prevede alcune misure emergenziali valide per 18 mesi. In base al decreto, il commissario per l’attuazione del Piano di rientro acquisisce ulteriori poteri di nomina e controllo sul servizio sanitario regionale, avendo anche la possibilità di trasferire a organi straordinari di liquidazione la gestione della situazione pregressa di singoli enti sanitari, in caso di gravi e reiterate irregolarità nei loro bilanci. Vengono inoltre stabiliti vincoli stringenti su acquisti, forniture e progettazione degli investimenti, che non saranno più gestiti a livello locale».
MERCATO DEL CREDITO Con riferimento al mercato del credito, nel 2018 – aggiunge l’istituto – «è proseguito il processo di razionalizzazione della rete territoriale degli intermediari e di rafforzamento dei canali telematici per l’accesso ai servizi bancari. La diffusione di canali distributivi digitali ha favorito una maggiore diversificazione dei sistemi di pagamento, ma l’utilizzo del contante resta comunque più ampio in regione che nel resto del Paese. La crescita dei prestiti sul settore privato non finanziario – prosegue Bankitalia – si è indebolita, in particolare sul finire dell’anno, mentre si è rafforzata l’espansione dei depositi bancari. La qualità del credito è ancora migliorata, specie per le imprese. Il costo del credito è diminuito ulteriormente, tuttavia per le imprese rimane nettamente superiore rispetto al resto del Paese, soprattutto per i finanziamenti a breve termine». Infine, secondo la filiale di Catanzaro della Banca d’Italia «l’attività degli enti territoriali calabresi rimane condizionata dalla loro difficile situazione economico finanziaria, derivante da una pesante situazione debitoria e da diffusi disavanzi di bilancio». (redazione@corrierecal.it)

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