RIACE Un appello che faccia giustizia e, insieme, consenta a Mimmo Lucano, sindaco esiliato di Riace, di rivedere il proprio anziano padre. Il Comitato 11 Giugno (dal giorno in cui iniziò il processo Xenia, sulla gestione dei fondi per l’immigrazione), ci prova. Ci crede. E ha intenzione di indirizzarlo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Crediamo – è l’incipit dell’appello diffuso sui social – che sia giunto il tempo di chiudere con forza e con tutti gli strumenti possibili la revoca dell’assurdo e giuridicamente inspiegabile esilio di Domenico Lucano. Va preparato un appello al presidente Mattarella per chiedergli di porre fine a questa mostruosità giuridica. La cassazione si era già pronunciata. E’ stata ignorata! Adesso, il papà di Mimmo sta consumando gli ultimi giorni della sua vita. Dopo il calvario di quest’ultimo anno, pensiamo che abbiano diritto, tutti e due, di salutarsi con serenità dentro le mura della loro casa”.
Mentre per l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, resta in piedi la misura cautelare del divieto di dimora, gli attivisti del “comitato 11 giugno”, che solidarizza con Lucano dalle pagine facebook del gruppo mette in rilievo il fatto che il l’anziano padre dell’ex sindaco, ormai 92enne, “sta consumando gli ultimi giorni della sua vita” lontano da suo figlio. L’ultima volta che si sono abbracciati è stato il 26 maggio, in occasione delle votazioni per le amministrative 2019. Lucano è imputato nel procedimento denominato “Xenia”. E, da parte sua, chiede di poter riabbracciare suo padre. Ma non per pietà. Solo per giustizia.
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