LIMBADI Il Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, appreso a mezzo stampa della non avvenuta costituzione di parte civile da parte della Regione Calabria nel processo a carico dei presunti assassini di Matteo Vinci, morto a seguito dell’esplosione di un’autobomba a Limbadi più di un anno fa. Imputati per l’omicidio sono Rosaria Mancuso (sorella di alcuni boss del noto casato mafioso vibonese) e il genero Vito Barbara; assieme a loro il marito di Rosaria Mancuso, Domenico Di Grillo, è accusato del tentato omicidio di Francesco Vinci, colpito ripetutamente con un’ascia e un forcone, mentre la figlia Lucia Di Grillo risponde soltanto di un’imputazione relativa alle armi. (ne avevamo scritto qui)
Oliverio ha così scritto all’Avvocatura per conoscere i motivi della mancata costituzione in giudizio. A maggior ragione in seguito alla polemica recentemente scaturita tra il legale dei genitori della vittima e l’associazione Libera, che ha deciso di non costituirsi parte civile (qui la notizia).
L’Avvocatura, dopo aver rilevato che la Regione Calabria non è stata identificata quale parte offesa, non avendo ricevuto alcuna comunicazione in ordine allo svolgimento del suddetto processo, ha dunque, su impulso del Presidente, disposto un Decreto per la costituzione di parte civile nel procedimento, poiché la Regione assume tra i compiti primari, sanciti nel proprio statuto, quello di assicurare lo sviluppo socio economico della propria comunità; sviluppo che viene distorto, se non impedito dalla presenza e dall’attività di interferenza della criminalità organizzata. Pertanto, il Presidente Oliverio, nella qualità di legale rappresentante pro-tempore della Regione Calabria, in quanto parte offesa nel procedimento pendente dinanzi alla Corte d’Assiste di Catanzaro, ha dato procura speciale all’Avvocatura affinché assista e difenda la Regione nel processo. (fd)
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