CATANZARO «Sono scomodo perché nel corso di questi anni la Regione è stata guidata con una visione e un’impostazione autonoma, non dipendente». Del resto, “scomodo” è l’aggettivo usato da Michele Drosi, già sindaco di Satriano e attuale presidente dell’assemblea provinciale del Pd di Catanzaro, per descrivere Mario Oliverio, il governatore della Calabria, protagonista del suo ultimo libro, edito da Rubettino, «La sfida riformista di un presidente scomodo». Dopo la tappa di Cosenza, la presentazione – moderata dal giornalista Filippo Veltri, ha fatto tappa a Catanzaro, nella Sala concerti di Palazzo de Nobili, alla presenza di Marcello Furriolo, che quelle stanze ha frequentato da sindaco negli anni novanta, del docente universitario Valerio Donato, e di Donata Marrazzo, giornalista de “Il Sole 24 Ore”.
SANITÀ, IL COMMISSARIO HA FALLITO «L’esperienza di questi cinque anni di governo è stata complicata e difficile, ma certo ha dato un altro verso alla vicenda calabrese – sostiene il presidente Oliverio parlando con i giornalisti – Ma la Regione è stata guidata con una visione indipendente. La sanità – ha proseguito Oliverio – è un esempio di queste caratteristiche. Noi abbiamo avuto una gestione commissariale iniziata dieci anni fa, prima che arrivassi, nella precedente legislatura, contro la quale mi sono battuto per un superamento da parte del governo nazionale. Purtroppo – ha osservato il presidente della Regione – abbiamo trovato refrattarietà, chiusura, non ascolto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, nell’unico campo in cui siamo stato estromessi, e sono risultati negativi, anzi c’è un aggravamento della situazione. Io mi sono battuto apertamente, a prescindere dai colori nazionali, perché si superasse questa situazione assurda e i calabresi non ne pagassero le conseguenze. I dati sono come pietre che non si possono rimuovere, sono – ha detto ancora Oliverio – i dati di un fallimento a 360 gradi della gestione commissariale».
IL RISULTATO DI LAMEZIA FA RIFLETTERE Mentre non parla delle elezioni regionali, non si tira indietro davanti al sollecitato commento sul risultato elettorale di Lamezia Terme, che «è un risultato che fa riflettere». Nettamente sconfitto il candidato sindaco del suo partito, Eugenio Guarascio, il Pd resta fuori dal ballottaggio. «C’è un’aggregazione di liste civiche, capeggiata dal candidato sindaco Paolo Mascaro, che – ha rilevato Oliverio – va al ballottaggio con uno schieramento di centrodestra, che è sceso in campo con i simboli. E poi c’è un risultato che deve fare molto riflettere chi ha ispirato un’impostazione chiusa delle liste Pd. Del Movimento 5 Stelle non ne parliamo proprio: si dimostra – ha sostenuto il presidente della Regione – che ogni voto, ogni scheda elettorale ha una sua storia, quella nazionale, quella regionale, quella dei Comuni, ho visto che si è passato da un risultato delle Politiche, mi sembra intorno al 40%, al 3,5% delle elezioni comunali. Questo la dice lunga sulla necessità di misurarsi con le realtà e di non calare nulla dall’alto, non si calano le scelte dall’alto. Si sbaglia – ha concluso Oliverio – a pensare di sommare i risultati di altre esperienze elettorali in modo matematico per trarne le somme». (mari.ga)
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