di Michele Presta
COSENZA Una battuta, dritta, che colpisce nel segno e a Cosenza non passa inosservata. «Se eleggiamo chi per 20 anni si è accomodata a Montecitorio giocando al telefonino o chi viene eletto da 50 anni e se ne vanta, come possiamo sperare che cambino le cose?». Pippo Callipo, depone il fioretto e nella “loro” Cosenza contro Jole Santelli e Pino Gentile usa la sciabola. La platea del cine-teatro Modernissimo se ne accorge e gli tributa un applauso lungo e che lascia trasparire la tensione dei democratici nel voler ricoprire un ruolo da protagonisti anche in questa tornata elettorale. Pippo Callipo e Nicola Zingaretti a Cosenza hanno fatto incetta di strette di mano e selfie come impone il nuovo codice del comportamento della politica. Arrivano accompagnati da Carlo Guccione, Stefano Graziano e Franco Iacucci, tre democratici che con l’elezione del nuovo segretario sono riusciti a guadagnarsi spazio e galloni nel partito. «Abbiamo deciso che in Calabria dovevamo esserci e serviva una presenza costante» con queste parole sarebbe stato giustificato il commissariamento della federazione di Cosenza affidata ad Andrea Miccoli. Accomodati in platea i diversi candidati nelle liste che sostengono la coalizione. Oltre a Giuseppe Giudiceandrea e a Luigi Guglielmelli è fitta la delegazione della Cgil che ha presenziato all’evento con il segretario regionale Angelo Sposato e gli altri vertici cittadini capeggiati da Calabrone accomodati in platea ben prima che l’appuntamento iniziasse. Callipo e Zingaretti hanno ascoltato prima le parole di Giovanna Buffone, militante dei Gd, poi quelle del commissario Stefano Graziano. Non bastano le poltrone e fuori ci si arrangia con un maxi schermo che trasmette l’assemblea. «State tranquilli, chiuderemo la campagna elettorale con un grande comizio in piazza» assicura il segretario dem. «Lo sapete già – spiega Callipo – mi sono candidato dopo aver parlato con alcuni studenti di una scuola di Catanzaro, quello che posso assicurarvi è l’impegno di chi negli anni ha condotto un’azienda in una zona molto delicata della Calabria. Servirò i calabresi con lo stesso spirito in cui quel territorio ha servito me cercando di offrire a tutti la possibilità di rimanere e costruire in Calabria la propria famiglia». Le priorità, Callipo, sembra averle già in mente, ma tutto sembrerebbe dover passare da una forte azione di ascolto. «Sento parlare sempre di agricoltura e turismo – dice – ma sapete, non è poi così facile come si pensa. Recentemente ho incontrato diversi rappresentanti di categoria che mi hanno palesato tutte le difficoltà del settore. Non possiamo pensare che queste due cose diventino le colonne portanti della nostra regione se prima non ci confrontiamo con chi opera giorno dopo giorno in questo settore e ci può aiutare a capire quali sono i problemi da superare e gli interventi da realizzare». Una vita in azienda, un’altra nella quale a discapito dell’età Callipo pensa di poter fare bene. «Non ce l’ho fatta a girarmi dall’altra parte – aggiunge – i miei figli gestiscono l’azienda, io avrei potuto sfruttare del tempo libero per dedicarmi ad altro ma non ce l’ho fatta. Io mi reputo una persona fortunata perché ho avuto la possibilità di avere sempre dei collaboratori importanti che mi hanno aiutato a prendere delle scelte giuste, farò lo stesso quando inizierò a governare la regione Calabria». Parole che per Zingaretti sono pura sinfonia. Note messe nero su bianco su di un pentagramma che la grande orchestra dei democratici dovrà eseguire. «Siamo finalmente uniti e lo siamo insieme ad una persona che invece di lasciare la Calabria ha deciso di farla grande». Dalla bocca del segretario del Piddì nessun ringraziamento per il lavoro svolto da Mario Oliverio, giusto un «grazie per aver rinunciato alla sfida» pronunciato con i giornalisti poco prima dell’incontro con gli elettori. «Il voto per Callipo va ben oltre l’appartenenza – aggiunge Zingaretti -. In lui riscopriamo quel civismo che ha senso profondo perché riferibile ad un uomo calabrese che tiene a cuore le sorti del futuro della Calabria. Votiamo Callipo per salvare la Calabria ed evitare che la Lega colonizzi una terra solo per interessi personali. Chi è contro la Lega in Calabria vota Callipo, gli altri sono voti rispettabili ma sono voti persi che portano Salvini a vincere in Calabria». (m.presta@corrierecal.it)
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