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Operazione "Grifone", due assoluzioni e diversi sconti di pena

In parziale riforma della sentenza di primo grado emessa il 14 febbraio 2018 i giudici d’appello hanno assolto Alessandro Condurso e Marialuisa Davì perché il fatto non sussiste

Pubblicato il: 05/02/2020 – 20:59
Operazione "Grifone", due assoluzioni e diversi sconti di pena

REGGIO CALABRIA La Corte d’Appello di Reggio Calabria, seconda sezione penale (Olga Tarzia presidente, Elisabetta Palumbo e Luigi Varrecchione consiglieri) ha pronunciato la sentenza nel processo di secondo grado scaturito dall’operazione Grifone, condotta nel settembre 2016 dalla Polizia di Stato. Le indagini erano state eseguite dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Francesco Rattà, e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Palmi, diretto dal commissario capo Francesco Muraca. Tra i reati più gravi contestati, a vario titolo, il traffico di armi e di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e furto, aggravati dalla circostanza di aver agevolato alcune articolazioni della ‘ndrangheta operanti nella Piana di Gioia Tauro.
In parziale riforma della sentenza emessa il 14 febbraio 2018 dal gup di Reggio Calabria, Giovanna Sergi, che aveva comminato 2 assoluzioni e 17 condanne, i giudici d’appello hanno rideterminato così le pene: per Carmine Alvaro in 2 anni di reclusione e 4 mila euro di multa; per Andrea Bonforte in 5 anni e 2 mesi di reclusione e 20 mila euro di multa; per Angela Carbone in 1 anno e 8 mesi di reclusione e 6 mila euro di multa; per William Comi in 7 anni e 4 mesi di reclusione e 32 mila euro di multa; per Saverio Mammoliti in 1 anno e 8 mesi di reclusione e 5 mila euro di multa; per Carmine Penna in 11 anni e 8 mesi di reclusione e 34 mila euro di multa; per Antonino Romeo in 3 anni e 4 mesi di reclusione e 7 mila euro di multa; per Carmelo Santaiti in 2 anni di reclusione e 6 mila euro di multa; per Demetrio Vincenzo Saverio Santaiti in 2 anni di reclusione e 6 mila euro di multa; per Massimiliano Santaiti (divenuto collaboratore di Giustizia, condannato in primo grado a 12 anni) in 5 anni di reclusione e 17200 euro di multa; per Stefano Antonio Santaiti in 7 anni e 6 mesi di reclusione e 32 mila euro di multa; per Vincenzo Mario Santaiti in 2 anni e 8 mesi di reclusione e mille euro di multa; per Giuseppe Zangari in 2 anni e 4 mesi di reclusione e 6 mila euro di multa. Assolti perché il fatto non sussiste Alessandro Condurso e Marialuisa Davì, rispettivamente condannati in primo grado a 1 anno e 2 anni e 4 mesi.
Per effetto della rideterminazione della pena, la Corte d’Appello ha revocato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale nei confronti di Carmine Alvaro, Antonino Romeo, Massimiliano Santaiti e Vincenzo Mario Santaiti; revocata l’interdizione temporanea dai pubblici uffici nei confronti di Saverio Mammoliti. Ad Antonino Romeo e Massimiliano Santaiti è stata applicata l’interdizione temporanea dai pubblici uffici per 5 anni. Revocata la misura di sicurezza della libertà vigilata per Massimiliano Santaiti e Stefano Antonio Santaiti. Infine è stata dichiarata la cessazione di efficacia della misura cautelare a carico di Carmine Alvaro, per il quale è stata ordinata l’immediata liberazione, se non ristretto per altra causa. Entro 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza. (fa.pa.)

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