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Provincia di Crotone, divampa la polemica per il rinvio delle elezioni
Il centrosinistra e il Pd a favore dello slittamento, mentre Fratelli d’Italia denuncia «una macchinazione di palazzo e la sospensione della democrazia»
Pubblicato il: 01/03/2020 – 14:29
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CROTONE Divampa la polemica per il rinvio delle elezioni alla Provincia dio Crotone, dopo l’annuncio da parte del presidente facente funzioni dell’ente, Giuseppe Dell’Aquila, dello slittamento in seguito alla pubblicazione della legge di conversione del decreto Milleproroghe sulla Gazzetta Ufficiale che contiene una norma che permette il rinvio della tornata elettorale in virtù del fatto che nella provincia di Crotone ci sono cinque consigli comunali sciolti (Crotone, Cirò Marina, Strongoli, Casabona e Crucoli) che rappresentano il 50 % degli aventi diritto al voto. La contrapposizione è verticale tra il centrosinistra e il Pd, che dicopno sì la rinvio, e il centrodestra, oggi all’attacco con Fratelli d’Italia.
IACUCCI: RISPETTATA LALEGGE Franco Iacucci, commissario provinciale del Pd, sostiene che «ampliare la platea degli elettori e degli eleggibili è l’obiettivo della norma introdotta con il “il Milleproroghe”, che colma una evidente lacuna legislativa e dirime una questione, che seppure ragionevolmente evidente, necessitava di una in intervento del legislatore. Il Pd nazionale, quello regionale e per finire quello del territorio crotonese non hanno promosso e sposato una battaglia di parte contro qualcuno, hanno piuttosto, in linea con i principi fondanti ed ispiratori del Partito, promosso un intervento normativo che ha quale unico obiettivo quello di ampliare la base elettorale, garantire e tutelare la reale ed effettiva democraticità e rappresentatività nella elezione degli organi provinciali, e nel caso di specie del presidente dell’ente. Ed intendiamo inoltre chiarire che il Pd nazionale ha lavorato per inserire l’emendamento, che avrebbe sanato tale situazione, dai primi giorni di lavoro del decreto Milleproroghe. Con buona pace – prosegue Iacucci – di tutti quelli che evidentemente in una competizione elettorale monca di una porzione rilevante di elettorato passivo ed attivo avevano intravisto l’occasione per un’affermazione, ricordiamo che la democrazia è altro. Fare politica ed amministrare i territori è altro! Si deve basare su un consenso ampio, conquistato in una platea ampia, diffusa e che rappresenti realmente i territori». Secondo Iacussi, «il Pd è per ampliare la democrazia, la revoca dei comizi elettorali per l’elezione del Presidente della Provincia di Crotone, firmato dal presidente facente funzioni Giuseppe Dell’Aquila, non contrae il diritto di alcuno ma difende e tutela, nel rispetto della normativa vigente e anche del buon senso, i diritti di tutte le comunità che sono ciascuna parte importante della Provincia. Il Partito Democratico. L’auspicio è che le polemiche e le accuse lascino presto il posto alle proposte fattive e collaborative per consentire all’ente di lavorare per il territorio».
FRATELLI D’ITALIA: MACCHINAZIONE DI PALAZZO Di tutt’altro avviso Fratelli d’Italia, che con il coordinatore regionale Wanda Ferro e quello provinciale di Crotone, Fausto Orsomarso, definisce «il rinvio dell’elezione del presidente della Provincia di Crotone una bruttissima pagina scritta da una politica interessata solo alla conservazione del potere fine a se stesso, e che continua ad operare secondo logiche di palazzo incomprensibili ai cittadini. La compagine di governo rosso-gialla – aggiungono – considera la democrazia come una pratica residuale e vede il voto dei cittadini come fumo negli occhi. L’emendamento approvato nel “Milleproroghe” sembra avere il preciso obiettivo di evitare il voto a Crotone e consentire all’amministrazione di centrosinistra di restare in carica senza alcuna legittimazione democratica. E’ il riflesso, in fondo, di quanto avviene a livello nazionale: di fronte al rischio di perdere le elezioni, il centrosinistra sospende la democrazia e si aggrappa ai garbugli e alle macchinazioni pur di non confrontarsi con il consenso. E’ incomprensibile, ad esempio, il motivo per cui il presidente facente funzioni della Provincia di Crotone, dopo avere doverosamente indetto le elezioni per il 2 marzo, non abbia proceduto all’allestimento dei seggi elettorali già venerdì scorso, quando il “mille proroghe” non era stato ancora pubblicato. Un’inadempienza che smaschera il disperato tentativo di impedire l’affermazione di un’alternativa di centrodestra alla Provincia di Crotone, attraverso la maldestra introduzione di una norma i cui contorni richiedono ancora chiarimenti. Quanto avvenuto – concludono i due rappresentanti di Fratelli d’Italia – devono fare riflettere anche sulla necessità di una revisione organica della riforma Delrio, che passi prima di ogni cosa per il ripristino per l’elezione diretta degli amministratori provinciali da parte dei cittadini». A rincarare la dose, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Filippo Pietropaolo, per il quale «il presidente facente funzioni avrebbe dovuto procedere all’allestimento dei seggi già da venerdì, quando ancora il “Milleproroghe” non era stata pubblicato. La sua inerzia rivela una vera e propria macchinazione di palazzo per impedire lo svolgimento delle elezioni convocate per il 2 marzo. Non c’è altro ragionevole motivo per cui un tema così delicato – che riguarda l’espressione democratica del governo dei territori – sia stato regolato non con una legge mirata e organica, ma con un emendamento infilato come un “trojan” nello sterminato elenco di disposizioni del “Milleproroghe”, e il cui unico carattere di urgenza – osserva Pietropaolo – sembra essere quello, tutto politico, di impedire ai sindaci del centrodestra di esprimere un nuovo presidente. Per questo condivido e sostengo la protesta dei sindaci che denunciano l’illegittimo cambiamento delle regole in corsa, e rivendicano il diritto di scegliere il nuovo presidente dell’ente intermedio».
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