Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 9:49
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

«Le scosse legate allo Stromboli? No, troppo lontano dall'epicentro»

La Protezione civile regionale analizza la sequenza sismica che creato molto spavento sulla costa tirrenica. «Non si può ipotizzare un legame con l’attività del vulcano»

Pubblicato il: 17/03/2020 – 16:36
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
«Le scosse legate allo Stromboli? No, troppo lontano dall'epicentro»
CATANZARO «Questa notte, 17 marzo 2020, la zona antistante la foce del Fiume Savuto, al confine tra le provincie di Catanzaro e Cosenza è stata interessata da una sequenza sismica. La prima scossa ha avuto una magnitudo 2.5 alle ore 01:47 e seguita, dopo 5 minuti, alle ore 01:52, dal terremoto più forte registrato, di magnitudo magnitudo 3.9. Nelle ore successive la sequenza è proseguita con una ventina di eventi, tutti di magnitudo inferiore. Solo altri due terremoti hanno superato magnitudo 3.0: il terremoto delle ore 01:55 di magnitudo 3.4 e quello delle ore 02:02 di magnitudo 3.5. I comuni più vicini sono stati Nocera Terinese, Serra d’Aiello, Falerna, San Mango d’Aquino, Martirano Lombardo e Amantea». Il grande spavento della scorsa notte è riassunto così dalla Protezione civile regionale. Gli eventi di questa notte sono stati avvertiti distintamente dalla popolazione, come si evince dalle Mappe del risentimento sismico elaborate per i 3 terremoti di magnitudo maggiore di 3.0 a partire dai questionari online elaborati e disponibili sul sito www.haisentitoilterremoto.it. «Sequenze di questo tipo – sottolinea la ProCiv – sono comuni in Calabria, regione ad altissimo rischio sismico. Ad oggi non è possibile fare previsioni puntuali sui terremoti (ovvero la scienza non è in grado di fare una “previsione deterministica”: stabilire “il giorno, l’ora ed il punto in cui avverrà un terremoto di magnitudo x”). Ma, sulla base della sismicità storica e di dettagliati studi geologici, sono state prodotte le mappe di pericolosità sismica che danno la probabilità che un certo tipo di terremoto avvenga in un’area in intervallo di tempo. Quindi non sappiamo con esattezza quando ma sappiamo dove è maggiormente probabile il prossimo sisma…. basta e avanza per fare scelte di riduzione del rischio sismico». In questo scenario, l’unica arma di difesa dai terremoti resta la prevenzione. In tempo di pace costruendo le proprie abitazioni a norma o adeguandole in modo da resistere alle scosse (https://www.agenziaentrate.gov.it/…/agevolazioni/sisma-bonus). Durante la scossa sapendo come comportarsi e subito dopo raggiungendo l’area sicura individuata dal comune nel piano di protezione civile. «Alcuni piccoli accorgimenti – si legge ancora – possono essere messi in atto direttamente a costi irrilevanti, come fissare alle pareti i mobili che in caso di scossa possono cadere addosso. Sono sempre le cose che cadono sulle nostre teste a fare male e non il terremoto in se stesso». Infine, per la Protezione civile, «riguardo a un possibile collegamento con l’attività vulcanica dello Stromboli, di cui si legge su alcuni media, si precisa che il vulcano è in costante attività e non ha mostrato nessuna anomalia del suo comportamento negli ultimi giorni. Inoltre, la distanza tra la zona sismica attiva al momento e il vulcano è di circa 80 km, una distanza molto grande per ipotizzare un collegamento di qualche tipo tra i due fenomeni».
Argomenti
Categorie collegate

x

x