CATANZARO L’avvocatura dello Stato, per conto del Governo, ha rinunciato alla procedura accelerata con la richiesta di decreto cautelare monocratico al presidente del Tar di Catanzaro nel procedimento aperto contro la Regione Calabria per l’ordinanza della presidente Jole Santelli che consente il servizio ai tavoli, se all’aperto, per bar e ristoranti. Lo hanno annunciato i legali nel corso dell’udienza tenuta stamani. Il presidente del Tar ha quindi fissato per sabato alle 9.30 l’udienza collegiale che esaminerà il ricorso.
Oggi il Tar ha sentito, «fuori udienza e senza formalità, separatamente, la difesa della parte ricorrente e la difesa della Regione Calabria per verificare la possibilità di arrivare in modo concordato fra le parti ad una ravvicinata pronuncia di carattere collegiale, posto che le questioni trattate in ricorso toccano snodi delicati del rapporto fra Stato e Regioni in ordine ai poteri di intervento concessi dall’ordinamento alle diverse autorità in presenza della crisi epidemica in atto e segnatamente nel momento attuale, caratterizzato dall’esigenza di individuare un punto di equilibrio nel passaggio dalla fase acuta dell’epidemia alla cosiddetta fase due, quest’ultima basata sulla graduale ripresa d’una serie di attività economiche e commerciali ferme le esigenze di tutela della collettività dal punto di vista sanitario».
LA REPLICA «Il Dipartimento per gli Affari regionali precisa che la richiesta del Governo nel ricorso e nelle successive note di replica è stata di avere un provvedimento monocratico immediato a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini calabresi. L’Avvocatura dello Stato, a fronte della prospettata volontà del Presidente del Tar Calabria di rimettere la decisione ad un’udienza collegiale, ha rinunciato ai termini a difesa solo ed esclusivamente per avere un’udienza il prima possibile, ossia già il 9 maggio. Resta, infatti, semmai aggravata, la preoccupazione e l’esigenza di avere una pronuncia cautelare urgentissima a salvaguardia della pubblica e privata incolumità». Così in una nota il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie.
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