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Manna e Occhiuto, fronte comune per non perdere la metro

I due sindaci delle città interessate dal progetto spiegano le loro perplessità e le loro intenzioni dopo le informazioni fornite dall’eurodeputata Laura Ferrara

Pubblicato il: 19/05/2020 – 19:25
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Manna e Occhiuto, fronte comune per non perdere la metro
COSENZA La notizia del ritiro del progetto della metrotranvia Cosenza-Rende-Unical, diffusa stamattina dall’europarlamentare M5s Laura Ferrara, ha riaperto un dibattito che, causa altre problematiche cittadine, vedi per esempio quella dei rifiuti, si era sopito. Se Ferrara parla di metro ormai svanita, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, giudica «una follia fermare il progetto». E annuncia che inviterà la Regione Calabria ad andare avanti. Poi se la prende con «loro» (i cinquestelle) che godrebbero a boicottare le opere. Paventando danni milionari da pagare alla ditta, anche se i lavori, di fatto, non sono mai iniziati. Al vicesindaco e Assessore alla riqualificazione urbana Francesco Caruso, Occhiuto lascia l’incombenza di altri commenti. «Solo disfattismo, in un momento in cui il mondo intero si sta orientando verso sistemi di mobilita’ sostenibile», dice Caruso, che poi parla di «esultanza fuori luogo della parlamentare europea» che «non solo esprime contrarietà alla realizzazione di un’importante opera pubblica come la metro tranvia Cosenza-Rende-Università, ma spazza via, presuntuosamente, un orientamento ben consolidato nel mondo intero, che è quello che si è fatto strada subito dopo la pandemia da Covid-19 e che prevede nuovi sistemi di mobilita’ sostenibile ed alternativa». Accantonare il progetto rappresenterebbe una La metro tranvia di collegamento tra Cosenza, Rende e l’Universita’, non solo risponde ad un modello democratico di mobilita’, ma rappresenta un’opera strategica per tutto il territorio urbano e per questo nel dibattito si inserisce anche l’atro protagonista, il sindaco di Rende Marcello Manna. Che dal canto suo annuncia di voler discutere di eventuali varianti del progetto con il collega di Cosenza. Sottolineando che il progetto comunque «va rimodulato anche perchè ha quasi 20 anni. Noi su Rende non abbiamo aperto cantieri perché c’era da capire se il progetto si poteva realizzare o meno. Ma è certo che noi abbiamo bisogno di una rete di trasporti funzionale, che copra tutta l’area urbana – spiega Marcello Manna -. Abbiamo chiesto infatti anche un incontro con la commissione europea che si occupa di questi aspetti. È in previsione un incontro con Occhiuto per decidere cosa fare e come muoversi su un terreno che sta diventando sempre più accidentato. Ovviamente il nostro interlocutore principale è la Regione, che ha l’ultima parola. Adesso si dovrà puntare a non perdere i cospicui finanziamenti europei, che coprono la maggior parte dei 160 milioni di costi stimati. Costi che, appunto, adesso sarebbero lievitati. Su tutta la vicenda, poi, aleggia l’inchiesta “Passepartout” della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che vede coinvolti il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, l’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, l’ex vicepresidente della Regione Nicola Adamo e diversi funzionari. In tutto una ventina gli indagati. Le ipotesi di reato sono di turbativa d’asta, abuso d’ufficio, frodi nelle pubbliche forniture. Nell’inchiesta sarebbero emersi diversi illeciti nell’affidamento e nella gestione di appalti di opere pubbliche tra i quali sono finiti anche i lavori della metropolitana leggera di Cosenza-Rende-Unical e quelli sul nuovo ospedale di Cosenza. Anche quest’ultimo al centro di ampi dibattiti da molti anni. Ma che resta ancora solo opera di fantasia.
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