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Emergenza cinghiali, Pitaro: «Diecimila abbattimenti non bastano»

Il consigliere regionale auspica anche la «semplificazione delle procedure amministrative per velocizzare il risarcimento dei danni agli agricoltori»

Pubblicato il: 22/05/2020 – 10:55
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Emergenza cinghiali, Pitaro: «Diecimila abbattimenti non bastano»
REGGIO CALABRIA «L’annuncio dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo dell’abbattimento di 10 mila cinghiali è una buona notizia. Ciononostante, essendo centinaia di migliaia gli ungulati che imperversano in particolar modo nelle tre province di Catanzaro, Crotone e Vibo (come denunciato dalla Coldiretti), converrà l’assessore che la preoccupazione degli agricoltori, degli allevatori e dei cittadini invece che sfumare cresce». Spiega il consigliere regionale Francesco Pitaro (gruppo misto) che sull’emergenza-cinghiali sta predisponendo un’interrogazione: «Si concorda con l’assessore, quando definisce l’emergenza cinghiali una priorità di cui occuparsi, specie dopo il blocco delle attività dei selettori causa lockdown, perché arrecano danni all’economia agricola, all’ecosistema e alla biodiversità. Una priorità, perché sono una minaccia alla sicurezza delle persone. Si avvistano innumerevoli nell’entroterra e producono devastazioni alle colture, ma anche sulla costa (frequenti le notizie di incidenti stradali) e persino nelle città. A Catanzaro in località Babbo i cittadini se li ritrovano sull’uscio delle case. A fronte di questi numeri, allarmi, danni e pericoli – sottolinea il consigliere regionale – la risposta della Regione è oggettivamente del tutto insufficiente». «Sarebbe il caso dunque – Aggiunge Pitaro – che si facesse il punto con tutti i soggetti interessati: dalle organizzazioni professionali ai sindaci delle aree in cui la presenza dei cinghiali è segnalata, incluse le Prefetture, per concordare rimedi efficaci e tempestivi. Come aveva segnalato Coldiretti, occorrerebbe procedere all’aggiornamento del Piano Faunistico-Venatorio; alla ridefinizione delle aree vocate al cinghiale con l’ausilio dei dati Arcea e all’adozione dei Piani di controllo e contenimento dei cinghiali. Sollecitare  gli Enti Parco al censimento della consistenza dei cinghiali; attuare i Piani di sorveglianza epidemiologica; il monitoraggio delle malattie sulla fauna selvatica con particolare riguardo al cinghiale; attivare la  misura 5 del “Psr” per interventi di prevenzione dei danni nelle aree agricole colpite; disporre l’allungamento del periodo di caccia con la rotazione delle squadre dei cacciatori; autorizzare gli agricoltori proprietari e conduttori dei fondi, in possesso di porto d’armi e permesso di caccia, ad effettuare interventi di abbattimento tutto l’anno. E, last but not least, semplificare le procedure amministrative per velocizzare il risarcimento dei danni agli agricoltori».
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