«Tremonti prendeva 5 milioni a emendamento». Queste le gravi accuse di Giancarlo Pittelli, ex parlamentare di Forza Italia dal 2001 al 2013 e rese note da ilfattoquotidiano nei giorni scorsi. E la risposta dell’ex ministro dell’Economia dei governi Berlusconi è arrivata puntuale. Giulio Tremonti, infatti, ha annunciato di aver già dato mandato ai suoi avvocati, in data odierna, di intraprendere un’azione legale contro lo stesso Pittelli. Un nuovo capitolo che si inserisce nella maxi-inchiesta “Rinascita-Scott” e che, lo scorso dicembre, ha visto oltre 400 indagati ritenuti affiliati o vicini, tra gli altri, al potente clan dei Mancuso.
«5 MILIONI A EMENDAMENTO» Tra questi, uno dei nomi più “illustri” è proprio quello di Giancarlo Pittelli. Nel corso delle intercettazioni e nella ricostruzione effettuata dal fattoquotidiano in più di un’occasione Pittelli avrebbe fatto il nome di Tremonti, anche dopo il pranzo con i boss Luigi Mancuso e Saverio Razionale durante un incontro che lo stesso avvocato ha definito un “summit ”. Al mammasantissima di Limbadi e al capo locale di San Gregorio d’Ippona, il 12 giugno 2018 Pittelli spiega quanto è stato faticoso il ruolo di parlamentare di Forza Italia: «Lavoravamo fino alle 4 di mattina…». »Non era così per tutti: altri “facevano i soldi… Hanno fatto i soldi con… Tremonti si prendeva… ». «Quel cornuto – lo interrompe il boss Razionale – è uno scemo». Pittelli ci tiene a finire il concetto sull ex ministro: «Si prendeva 5 milioni a emendamento».
LA REPLICA Già nei giorni scorsi lo stesso Tremonti aveva risposto a Pittelli: «Farò una citazione e richiesta di risarcimento danni nei suoi confronti. Mi ha dato una buona idea. Applicherò la stessa tariffa che mi accusa di avere adottato per gli emendamenti: gli chiederò 5 milioni di euro che poi devolverò per la lotta al Covid -19».
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