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Discarica di Lamezia, il mondo agricolo: «Danni all’ecosistema e al mondo produttivo»
Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Coldiretti attaccano la Regione dopo la decisione di ampliare la struttura di località Stretto: «Subito un incontro con l’assessore Gallo»
Pubblicato il: 17/06/2020 – 10:55
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LAMEZIA TERME «Lamezia area agricola di eccellenza calabrese o distretto dei rifiuti?». È questa la domanda che Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Coldiretti, in una nota congiunta, pongono alla Regione Calabria, «la stessa – è scritto – che ha riconosciuto la piana di Lamezia come Distretto Agroalimentare di Qualità». Un tema di cui l’Altro Corriere Tv si è occupato nel corso della puntata di lunedì del talk 20.20. «La risposta per le 3 associazioni agricole che hanno aderito alla rete civica contro l’allargamento delle due vasche della discarica esistenti in località Stretto e alla costruzione della terza ovviamente è una sola – è detto nella nota congiunta firmata da Maria Grazia Milone (Cia-Agricoltori Italiani Calabria Centro), Walter Placida (Confagricoltura Catanzaro) e Fabio Borrello (Coldiretti Catanzaro-Crotone-Vibo) – l’economia della Calabria ha come traino l’agricoltura e la piana di Lamezia è una delle aree agricole più importanti di tutta la Regione. Tutto questo non può essere trascurato o addirittura annullato per far spazio a diverse tonnellate di rifiuti». «È doveroso ricordare – aggiungono – che sul territorio lametino sono presenti numerose aziende agricole che vantano produzioni di eccellenza con molti prodotti a marchio Dop, Igt e Igp conosciuti in tutto il mondo. La piana di Lamezia, inoltre, ospita uno dei poli vivaistici più importanti a livello nazionale ed internazionale».
«Non è trascorso nemmeno un mese – sottolineano le tre sigle dei rappresentati di categoria – da quando il sindaco Mascaro ha tenuto al Comune la prima riunione per la costituzione del Distretto Lametino del Cibo, incontro durante il quale si è discusso dettagliatamente delle ricadute economiche positive che si potrebbero trarre da uno strumento così importante non solo per l’agricoltura ma per l’intero territorio. Ci sembra, tuttavia, alquanto dicotomico parlare nello stesso momento del costituendo Distretto Lametino del Cibo e del ricevimento di tonnellate di rifiuti prodotte in tutta la Calabria».
«Un altro grave rischio per il territorio – affermano ancora – è l’inquinamento delle falde acquifere, a tal proposito è necessario ricordare che a poche centinaia di metri dal sito ci sono diversi pozzi di acqua potabile che servono la città di Lamezia e due sono i fiumi presenti nell’area, l’Amato e l’Ippolito con diretto sbocco nel mare. La discarica dista solo 8 km dal mare pertanto è necessario tenere conto anche del potenziale inquinamento marino a maggior ragione considerando che siamo in piena stagione estiva. Non dobbiamo dimenticarci che il depuratore di Lamezia raccoglie già i liquami del comprensorio, forse più di quelli che può lavorare». Inoltre affermano le associazioni di categoria che in sona contano molte aziende agrituristiche, «quali turisti – pongono la domanda – potrebbero continuare a frequentarle considerando l’inquinamento atmosferico derivante dai cattivi odori prodotti dai rifiuti e l’inquinamento del mare?».
«Da non trascurare – sottolineano ancora le tre sigle – è il problema degli stormi di volatili che verrebbero attirati dal sito. Oltre al grande problema per il trasporto aereo, in passato sono stati ben 3 gli atterraggi di emergenza a seguito di volatili risucchiati dai motori degli aerei che solo per casi fortuiti non hanno generato disastri aerei, i volatili sono vettori di malattie infettive che si trasmettono all’uomo ed agli animali. Gli stormi, inoltre, andrebbero a creare molti danni alle colture presenti nella zona, che si andrebbero a sommare a quelli già causati dai cinghiali».
«Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Coldiretti – è detto infine nella nota – concludono dicendo che si opporranno in tutti i modi a questo scellerato progetto di distruzione della realtà agricola lametina e che chiederanno un incontro all’assessore Gallo per discutere anche con lui del problema».
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