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Lamezia, il "risveglio" dell'opposizione: sotto accusa il sindaco Mascaro

Da Rosario Piccioni a Mimmo Gianturco, passando per il Pd lametino: le critiche per i primi sei mesi del Mascaro-bis sono numerose. Più mite, invece, Ruggero Pegna. E poi gli attacchi del “fuoco am…

Pubblicato il: 17/06/2020 – 14:47
Lamezia, il "risveglio" dell'opposizione: sotto accusa il sindaco Mascaro

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME
In silenzio e tutti in trincea a difendere le posizioni, nel massimo riserbo. Una maggioranza chiusa a riccio a protezione del primo cittadino, Paolo Mascaro, quasi come una falange greca. Eppure gli attacchi al sindaco di Lamezia Terme non sono mancati e continuano a piovere copiosamente.
Dall’immobilismo, alla gestione del caso della presunta incompatibilità di alcuni consiglieri, per concludere (solo in ordine di tempo) con il caso relativo alla realizzazione della “terza vasca” di rifiuti in località Stretto. Questi i nodi cruciali e che pare abbiano risvegliato (finalmente) gli animi dell’opposizione, finora dormiente e in attesa probabilmente di capire le mosse del primo cittadino e della sua Giunta, per poi decidere risposte e strategie.
Già perché è impensabile, per una città come Lamezia, la quarta della Calabria, che il confronto sia completamente assente, senza dibattiti e discussioni, senza insomma quella giusta dose di democrazia indispensabile per far crescere la città e il territorio.
I “SOLITI” PICCIONI E GIANTURCO A dare un primo segnale è stato nei giorni scorsi il consigliere di minoranza Rosario Piccioni, esponente di Lamezia Bene Comune, e tra i primi a puntare il dito contro l’amministrazione Mascaro su quello che è attualmente il tema più rovente ovvero quello della terza vasca dei rifiuti, senza tralasciare “l’attacco” sulla perdita dei finanziamenti per la realizzazione dell’aerostazione di qualche settimana fa. Visioni condivise, peraltro, anche dal PD lametino nei giorni scorsi.
Animi che pare si stiano risvegliando anche quelli del centrodestra lametino. Oggi, infatti, Mimmo Gianturco, attraverso un comunicato stampa, ha criticato punto per punto l’attività degli ultimi mesi di amministrazione, rimarcando soprattutto «l’inerzia nel dare soluzioni e risposte ai problemi della città e l’abbandono, incuria, degrado, sono le parole che oggi descrivono, a malincuore, l’intera Città, dalla gestione del verde pubblico, ad ogni aspetto che riguarda la bellezza, l’ordine urbano e la sicurezza, al punto che ci dispiace dover constatare che sia a rischio finanche l’incolumità dei cittadini».
PEGNA PACIFISTA Più “pacifico” invece era apparso qualche giorno fa il principale oppositore in campagna elettorale di Mascaro, Ruggero Pegna che, in un’intervista rilasciata al “Quotidiano del Sud”, ha parlato di un clima di collaborazione senza sterili contrapposizioni, di dialoghi costruttivi e civili e rimarcando addirittura il lavoro svolto dal sindaco «su progetti importanti come la riqualificazione delle aree verdi e dei parchi e, ancora, lungomare, porto turistico, insediamenti per la promozione di tutta quell’area».
IL FUOCO AMICO Per il resto un silenzio quasi assordante che restituisce l’immagine di una città e di una cittadinanza quasi “abituata” ad una situazione di sostanziale passività tranne che per i colpi del “fuoco amico” esplosi in queste ore da Teresina Calidonna, prima dei non eletti della lista “Orgoglio Lamezia” e che ha parlato, in una lettera indirizzata proprio al primo cittadino di «uno spirito di quelle liste civiche e di quel candidato sindaco civico Mascaro che non c’è più» chiedendo infine «che ci sia ancora spazio e tempo in questa amministrazione comunale per un modo di fare politica ascoltando la Città, assumendo iniziative a sua difesa e dei territori, discutendo con tutti e nell’interesse dei Cittadini».
Senza tralasciare il nodo incompatibilità, così come rimarcato dalla Calidonna e che ha già portato a due accessi agli atti. L’ultimo, solo in ordine di tempo, quello del candidato Alessandro Raso, candidato della lista “Assieme Mascaro Sindaco”. Il rischio è quello di un “effetto domino” incontrollabile.

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