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Detenuto incendia la camera detentiva, è la seconda volta

Agenti della Polizia Penitenziaria intossicati dalle esalazioni del fumo. Il segretario generale del Sinappe, Roberto Santini: «L’amministrazione deve prendere seri provvedimenti»

Pubblicato il: 21/09/2020 – 13:19
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Detenuto incendia la camera detentiva, è la seconda volta
REGGIO CALABRIA Per la seconda volta nell’arco di una settimana, un detenuto ristretto presso la Casa Circondariale di Arghillà, ha incendiato senza alcun motivo apparente, la propria camera detentiva. L’evento era stato predetto dal detenuto al medico di guardia, giunto nel reparto per medicargli i tagli autoinflitti su braccia e gambe, riferendo che «In serata sarebbe stato necessario chiamare i vigili del fuoco». Tempestivo è stato l’intervento del personale di Polizia Penitenziaria che ha provveduto a spegnere le fiamme. Tra i poliziotti intervenuti, anche personale libero dal servizio, accorso in Istituto per soccorrere i colleghi che, rimasti intossicati dalle esalazioni del fumo, sono stati nell’immediato sottoposti alle cure del caso. «L’amministrazione deve prendere seri provvedimenti per far sì che il detenuto non applichi lo stesso segno di protesta una terza volta» dichiara Roberto Santini, segretario generale del Sinappe. «È necessario – aggiunge – tutelare la sicurezza degli Istituti di Pena e del personale ivi operante, per far sì che possa scongiurarsi il ripetersi di simili eventi, in particolar modo quelli predetti. Auguriamo una pronta guarigione a tutti i nostri poliziotti».
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