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Duplice omicidio mafioso a Lamezia, arrestati i presunti colpevoli – NOMI
Eseguite quattro misure cautelari nei confronti di altrettanti esponenti delle famiglie lametine Iannazzo-Cannizzaro-Da Ponte ritenuti mandanti ed esecutori dell’assassinio di Giovanni Torcasio e Cri…
Pubblicato il: 29/10/2020 – 10:04
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LAMEZIA TERME Nella mattinata odierna gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, coordinati dalla Dda della Procura di Catanzaro, con il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro nei confronti di Antonio Davoli, classe 66, Pietro Iannazzo, classe 75, Vincenzino Iannazzo, classe 54 e Domenico Cannizzaro, classe 66, in quanto ritenuti gravemente indiziati del concorso, a vario titolo, nel duplice omicidio di Giovanni Torcasio, classe 64 e Cristian Matarasso, classe 78, vittime di un agguato mafioso consumatosi a Lamezia Terme il 29 settembre 2000.
I destinatari del provvedimento cautelare, tutti esponenti di vertice delle cosche federate della ‘ndrangheta lametina, Iannazza-Cannizzaro-Da Ponte, già detenuti al 41-bis a fronte delle condanne ricevute nel processo “Andromeda”.
In particolare, le indagini hanno permesso di ricostruire le fasi ideative ed esecutive del cruento fatto di sangue anche grazie alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, uno dei quali, Gennaro Pulice, indagato per il medesimo delitto, che hanno trovato puntuale riscontro negli accertamenti condotti dalla Squadra Mobile di Catanzaro, delineandosi il ruolo di Vincenzino Iannazzo e Domenico Cannizzaro, soggetti al vertice delle rispettive famiglie, quali mandanti dell’evento omicidiario, e di Davoli Antonio e Iannazzo Pietro, quali esecutori materiali del delitto.
Il delitto veniva consumato al termine di un lungo inseguimento iniziato nel centro di Lamezia Terme e concluso, dopo circa 3 chilometri, nei pressi del bivio Carrà Cosentino, allorché i killer, Davoli Antonio e Iannazzo Pietro, alla guida di una moto di grossa cilindrata precedentemente rubata, raggiungevano le vittime, attingendoli con numerosi colpi di pistola.
Nella circostanza, Matarasso Cristian è deceduto nell’immediatezza, mentre Torcasio Giovanni, che aveva anche tentato una disperata fuga, è morto durante il trasporto in ospedale.
Il movente del duplice omicidio risiedeva, in quel particolare periodo storico, nella volontà delle cosche confederate di vendicare gli omicidi di Iannazzo Francesco classe 51 e Cannizzaro Giuseppe classe 38 e, al contempo, prevenire ulteriori azioni omicidiarie ai loro danni, desunti dal tentativo, all’epoca, di Torcasio Giovanni di rinforzarsi attraverso la ricerca di nuovi alleati.
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