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Sanità, Spirlì dice no a Strada: «Non è calabrese». Ma il capo regionale della Lega è lombardo

Dopo aver aspettato di conoscere l’opinione di Salvini, il governatore reggente si allinea. «Strada non c’entra, non servono missionari africani». Poi elogia i professori “locali”, ma il suo partit…

Pubblicato il: 11/11/2020 – 17:50
Sanità, Spirlì dice no a Strada: «Non è calabrese». Ma il capo regionale della Lega è lombardo

LAMEZIA TERME Per adesso non è un caso di sdoppiamento alla Cotticelli, ma prendere nota non guasta. Perché a non essere se stesso potrebbe essere il presidente reggente della giunta regionale, Nino Spirlì. Spirlì, finora silente sulle “candidature” a commissario della sanità calabrese, al solito ha aspettato di leggere le dichiarazioni del suo cap(itan)o Matteo Salvini per farsi un’opinione. Nulla di insolito: che la Lega, soprattutto a Sud, sia un partito personale è cosa che non turba più di tanto. E allora, giacché Salvini spera «che il prossimo commissario alla sanità calabrese sia calabrese» perché «non si capisce perché con tante eccellenze calabresi tocca andare dall’altra parte del mondo a cercare un commissario», anche il governatore facente funzioni la pensa allo stesso modo. Fedele alla linea (non se la prenda Spirlì per la citazione dei Cccp), il presidente si è scatenato a La7, nella trasmissione Tagadà in maniera (al solito) assai meno composta del suo leader. «Ma cosa c’entra Gino Strada, dobbiamo scavare pozzi? La Calabria è una regione dell’Italia, non abbiamo bisogno di medici missionari africani, non ne abbiamo necessità». La Calabria ai calabresi, o meglio “Prima i calabresi” tanto per stare al claim elettorale della Lega. Per Spirlì l’afflato regionale vale soltanto per la sanità ma non per la politica. La Lega ha, infatti, un segretario regionale lombardo, il bergamasco Cristian Invernizzi, che è già stato un commissario straordinario lombardo. Insomma, i calabresi vanno bene, sono addirittura meglio degli altri ma soltanto se lo dice Matteo Salvini e negli ambiti in cui lo stesso Salvini li individua. Va da sé che se in Calabria «ci sono fior di professori» che possono occuparsi di sanità, vuol dire che non ci sono fior di politici che possano occuparsi della Lega. «Non abbiamo bisogno di essere schiavizzati nella nostra sanità», tuona Spirlì. Ma possiamo essere schiavizzati in politica. «Non abbiamo bisogno di geni che vengono dalle altre parti del mondo, men che meno del professore Strada». Che, per inciso, non è un missionario africano. E non lo diventerà neppure se a dirlo è Matteo Salvini. (ppp)

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