di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME Disagi e difficoltà nel funzionamento dell’applicazione, ma anche un certo scetticismo e un po’ di polemiche hanno accompagnato queste giornate prefestive di dicembre dopo il lancio, da parte del governo, del cashback di Stato, l’iniziativa ideata per incoraggiare gli italiani ad effettuare i pagamenti attraverso bancomat e carte di credito e, si spera, incentivare anche gli acquisti nei negozi in un periodo segnato dalla lunga pandemia da Covid-19.
PRELIEVO AL BANCOMAT Dubbi e incertezze sul cashback di Stato che potrebbero essersi insinuati anche tra gli esponenti del governo giallo-rosso, a trazione Pd-Cinque Stelle. O almeno si potrebbe pensare così vedendo uno dei massimi rappresentanti del M5S, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, beccato “in flagranza” mentre era intento a prelevare contanti ad uno sportello automatico di una nota banca del quartiere Sant’Eufemia di Lamezia Terme.
NIENTE SCONTI Una sosta fugace per il ministro e i suoi uomini dopo aver preso parte al sopralluogo effettuato, solo qualche minuto prima, nella nuova aula bunker sorta nell’area industriale ex-Sir di Lamezia dove da gennaio partirà il processo Rinascita-Scott. Certo, l’iniziativa varata dal governo è ancora “acerba” e tutta studiare ma, con ogni probabilità, a pesare sulla poca lucidità di Bonafede di cogliere al volo le opportunità del cashback sarà stata la fame, vista l’ora, e la fretta di pranzare al più presto. Necessità di avere contanti in tasca, certo, ma anche lo specchio, probabilmente, di una certa abitudine tutta italiana di non riuscire a familiare particolarmente con i pagamenti elettronici per le spese quotidiane. Lo dicono i numeri e le statistiche e lo dimostra anche un ministro di governo.
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