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«Il tomografo è perfettamente funzionante». Giallo a Cosenza per l'esame medico "negato"

Il Tg3 torna sulla denuncia di Aurora Luzzi che da oltre quattro mesi chiede di potersi sottoporre alla “Pet” per capire lo stato della sua patologia, ma le visite vengono puntualmente annullate. «…

Pubblicato il: 15/12/2020 – 11:22
«Il tomografo è perfettamente funzionante». Giallo a Cosenza per l'esame medico "negato"

COSENZA Continua a tenere banco la vicenda che vede coinvolta in prima persona Aurora Luzzi, scrittrice e paziente oncologica impossibilitata di accedere alle cure a fronte degli impedimenti perpetrati dall’Azienda ospedaliera di Cosenza. Il suo caso ancora oggi al centro del dibattito del Tg3 Regionale nel corso del format di approfondimento Buongiorno Regione.
La visita in questione sarebbe la “Pet” (acronimo di tomografia a emissione di positroni) è una tecnica diagnostica di medicina nucleare che comporta la somministrazione per via endovenosa di una sostanza normalmente presente nell’organismo (per lo più glucosio, ma anche metionina o dopamina).
Caso che a quanto pare non sarebbe isolato, ma sono tanti i pazienti nella stessa condizione di Aurora che non se la sentono di denunciare temendo ritorsioni.
«Avevo una prenotazione per il 2 ottobre che è saltata, poi un’altra per il 3 dicembre che è saltata e tutt’oggi non riesco a fare questa visita importantissima», spiega in collegamento. «Vorrei che qualcun altro spiegasse almeno le ragioni obiettive per le quali decine di pazienti non possono fare queste visite». Sono passati ormai quattro mesi da quando Aurora Luzzi cerca invano di prenotare e svolgere questa visita, salvo essere rimandata puntualmente con una serie di «scuse» tra cui quella secondo cui il tomografo, macchinario che serve per effettuare la visita sarebbe rotto.
Nel corso del Tg viene data che «la macchina (il tomografo, ndr) è stata sempre funzionante, sono i Cup che fanno figli e figliastri. Se sei antipatico ti spediscono altrove».
Un caso destinato a non trovare fine anche a fronte della denuncia fatta da Aurora Luzzi alla quale segue uno stuolo di polemiche e accertamenti da parte delle autorità che potrebbe portare a scrivere l’ennesima pagina buia per il sistema sanitario calabrese.

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