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I calabresi non cedono alla "zona rossa", corsa agli acquisti per il cenone

Natale diverso dal solito per le norme anti Covid, ma non si rinuncia alle tradizioni. Code negli esercizi commerciali e nelle pescherie. Quasi ovunque rispetto delle norme

Pubblicato il: 24/12/2020 – 15:04
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I calabresi non cedono alla "zona rossa", corsa agli acquisti per il cenone
CATANZARO Nemmeno la “zona rossa” e la preoccupazione per la pandemia fermano la corsa agli ultimi acquisti per il cenone di Natale e il pranzo del 25 dicembre. Sin da ieri in Calabria si registrano negozi affollati soprattutto per i generi alimentari. Prese d’assalto le pescherie con l’obiettivo di organizzare il classico menù a base di pesce per la sera della Vigilia, ma anche le macellerie risultano impegnate nel consegnare i prodotti tipici per il pranzo di Natale. Una corsa agli acquisti e all’organizzazione dei menù che non è stata frenata nemmeno dalle incertezze del periodo. Dopo la giornata di ieri, con i negozi di generi alimentari tutti molto frequentati, oggi l’avvio della “zona rossa” non ha bloccato i ritardatari e si registra qualche fila in alcuni esercizi. Quasi ovunque c’è grande attenzione alle restrizioni legate al Covid-19. Alcuni esercizi hanno organizzato anche il controllo della temperatura corporea all’ingresso, contingentando gli ingressi per evitare assembramenti all’interno dei locali. L’uso della mascherina è rispettato e sono molto rare le eccezioni. A tavola, comunque, sarà una festa all’insegna della tradizione, seppur senza le tavolate numerose a cui si era abituati. Spazio ai prodotti locali, dalla pasta fresca e fatta in casa, al pesce per la Vigilia e fino alla carne per il giorno di Natale, quindi funghi, verdure e l’immancabile peperoncino. Per i dolci si rispecchia a pieno la tradizione con “fichi a crocetta” con cioccolato e noci, la “pittanchiusa” con uva passa, noci e mandorle, oltre a “turdilli” fritti, le nepitelle e le ciambelle fritte. Sarà un Natale molto diverso dal solito, ma i calabresi non rinunciano né alle tradizioni, né alle tavole imbandite.
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