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Elezioni Provinciali, la Sibaritide punta su Flavio Stasi presidente

I sindaci di Cassano, Trebisacce, Mirto Crosia, Cariati sono stanchi di fare da comparsa ma necessitano di una guida. Il primo cittadino di Corigliano Rossano potrebbe assurgere a quel ruolo ma è «…

Pubblicato il: 01/01/2021 – 14:57
Elezioni Provinciali, la Sibaritide punta su Flavio Stasi presidente

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Due certezze, il resto è tutta un’incognita. La prima, Franco Iacucci si ricandiderà ufficialmente alla presidenza; la seconda riguarda la data delle “provinciali”: il prossimo 7 febbraio 2021.
Ma se le elezioni per la presidenza della Provincia di Cosenza sono, in sostanza, alle porte, non lo sono quelle per il rinnovo del Consiglio provinciale – che viene rinnovato ogni due anni e non quattro come la presidenza – perché scadrà a marzo 2021.
Com’è noto, il corpo elettorale di queste elezioni di secondo livello è composto dai soli sindaci e dai consiglieri comunali del 150 comuni della provincia, circa 1800 votanti. E nonostante sia ancora tutto un rebus – ricandidatura di Franco Iacucci nell’area di centrosinistra a parte – dall’altro lato della staccionata si parla insistentemente dell’investitura alla sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro.
È assodato, invece, che l’attuale presidente della provincia stia tessendo la tela di rapporti con i sindaci della provincia per la sua riconferma. Di telefonate se ne contano a decine, anche ai primi cittadini della Sibaritide, che un ruolo di primo piano potrebbero giocarlo ed invece si riducono sempre a “fare da portatori d’acqua” per gli altri. È un destino amaro quello della Piana di Sibari, sempre pronta a piangersi addosso ad ogni scippo perpetrato contro il territorio e poi a scomparire ogniqualvolta c’è da giocare la partita delle rappresentanze. Anche in Consiglio provinciale, la Piana di Sibari ha spesso fatto da comparsa, nonostante i numeri. Ed ora che gli enti intermedi sembra si stiano riprendendo dopo la mancata riforma “Renzi”, un ruolo di primo piano potrebbe assumere significati diversi. Come si ricorderà, in una sorta di rivisitazione del Titolo V della costituzione non riuscito a Matteo Renzi con il tramite del referendum costituzionale del 2016, l’allora premier ha prima svuotato le province dei loro poteri – e soprattutto delle dotazioni economiche – provando a trasformarle in Aree vaste, tranne poi non riuscire a riformarle definitivamente a causa dell’esito negativo alle urne. Ma con gli organi intermedi in fase di rinascita, appunto, adesso la la fascia azzurra torna a far gola.

«LA SIBARITIDE MERITA ATTENZIONE» In questo contesto delle elezioni provinciali, a parole, i primi cittadini della Sibaritide si dicono sempre pronti a imbracciare le armi, nonostante i fatti dicano l’opposto. Lo sa bene Gianni Papasso, “tradito” nel 2014. «Il precedente – racconta il sindaco di Cassano allo Ionio al Corriere della Calabria – è clamoroso. Candidato alla presidenza sono arrivato terzo. Se si fosse contato il voto a testa sarei stato eletto ed invece con il suffragio ponderato sono venuti meno proprio i voti della Sibaritide. I sindaci della Piana e del Pollino – è l’idea del primo cittadino di Cassano – devono mettersi insieme e lavorare su un programma unico per chiedere maggiore attenzione: la Piana di Sibari è la grande tradita della nostra regione e del Paese. Non ho idea di chi si candiderà, con Iacucci abbiamo un ottimo rapporto». Gianni Papasso si dice convinto che «anche Stasi dovrebbe giocare un ruolo importante. È il sindaco di una città grande e importante, una sua candidatura servirebbe a mettere al centro della discussione anche i problemi della Sibaritide».

«SI PUNTI SU STASI» E mentre non è ancora chiaro come si muoveranno i partiti, da un socialista qual è Papasso ad un piddino di formazione socialista come Franco Mundo, il passo è breve. «Iacucci si candiderà e per quel che mi riguarda quella della Provincia è un’esperienza che ho già maturato», aggiunge il sindaco di Trebisacce che concorrerà nuovamente alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale. «Pur apprezzando il lavoro fatto da Iacucci – avanza Franco Mundo – sarebbe auspicabile un confronto nel territorio. Ci piangiamo sempre addosso ma poi facciamo il gioco degli altri. Ecco che, allora, il sindaco di Corigliano Rossano potrebbe rappresentare un’alternativa a Franco Iacucci, altrimenti ci trasformiamo in quei comuni in cui alle elezioni si presenta una sola lista. Ne va della democrazia, ma soprattutto, del confronto per il bene della provincia stessa. Giusto, dunque, che Iacucci si ricandidi, ma sarebbe opportuno che ci fosse qualcuno a stimolare e Stasi, sindaco della terza città della Calabria, può farlo».

«PIANGIAMO SEMPRE SUL LATTE VERSATO» Fra le file del centrodestra, non si candiderà certamente Antonio Russo, sindaco di Crosia, comunque pronto a fare la sua parte. «Se ci fosse un sindaco di quest’area, anche di schieramento opposto, non avrei alcun problema a sostenerlo. Prima il territorio, poi le appartenenze», spiega. «Siamo sempre in prima linea a lamentarci, specialmente quando il latte è già versato, ci tolgono tutto ma quando abbiamo la possibilità di eleggere dei nostri rappresentanti, la piana di Sibari fa sempre da portatrice d’acqua per gli altri».

«QUESTA TERRA CONTINUERÀ AD ESSERE ABBANDONATA» Dello stesso parere anche il sindaco di Cariati, Filomena Greco, già a capo in questi mesi della “rivolta” dei sindaci calabresi a Roma. «Ma non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco – specifica – perché dopo essere stati ricevuti da Conte e Speranza, aver manifestato e detto la nostra, non siamo stati presi in nessuna considerazione. La Sibaritide, e sarà sempre così, continuerà ad essere abbandonata a sé stessa. Sto provando a tessere i fili ma ognuno prende la sua strada. Le provinciali? Come sempre voteremo per altri. Al momento non ho sentito nessuno ma sarebbe auspicabile che questa terra unisca le forze, una volta per tutte».

«VEDIAMO…» A sentire i sindaci del nord est, insomma, c’è da preoccuparsi. Tutti sono sembrati dell’idea che Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano, nella sua veste di guida territoriale, possa giocarsi nel ruolo. Sulla questione, al momento, Stasi rimane sul vago e glissa. «Sono concentrato sui problemi della città, vediamo» è il suo laconico commento, che però non suona come una chiusura categorica.
Una sfida del genere potrebbe anche assorbire troppe energie, e ne sono convinte le forze politiche di opposizione, secondo cui Stasi sarebbe «fuorigioco in queste dinamiche, anche se avrebbe potuto fare da raccordo», dice l’ex assessore provinciale al Bilancio, Vincenzo Scarcello, oggi all’opposizione. Di certo non sono pochi quelli che immaginano il sindaco della terza città della Calabria con la fascia azzurra della Provincia di Cosenza al collo, perché i primi cittadini del territorio si sono stancati di fare da comparsa. Aspettano una guida che dia l’esempio e chiami a raccolta. In questo quadro sarà comunque difficile, forse difficilissimo, scardinare Franco Iacucci dal Palazzo del Governo di piazza XXV settembre, ammesso che Stasi voglia provarci. (l.latella@corrierecal.it)

 

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