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«L’Aterp manda in lockdown la meritocrazia»

di Gian Paolo Stanizzi*

Pubblicato il: 07/01/2021 – 15:47
«L’Aterp manda in lockdown la meritocrazia»

6 gennaio 2021.
Befana in lockdown. C’è una strana atmosfera. Mi sforzo di festeggiare. Di buon mattino, sistemo i Re Magi davanti alla grotta. Poggio cioccolato e piccole buste sui maglioni distesi sotto l’albero di moglie e figli. Un rituale che amo continuare, anche nel ricordo dei meravigliosi tempi trascorsi!
Sistemo virtualmente sotto l’albero anche la mia calza. Spero che la Befana si sia ricordata di me.
Mi carico con l’aroma del caffè.
Accendo il pc. Cosa sarà successo in Italia? Cerco notiziari giornalistici, apro siti di mio interesse, spero di leggere belle notizie. Avrà saputo la Befana quante sofferenze ho provato quest’anno per cercare di difendere i nostri Giovani, il loro futuro, la meritocrazia. Avrà saputo delle mie battaglie per difendere quell’articolo 97 della nostra Costituzione, la pietra angolare per il reclutamento del personale nella Pubblica Amministrazione.
Avrà saputo della mia corsa, in pieno lockdown, verso gli Uffici della Guardia di Finanza per depositare la denuncia per quei comandi di personale operati all’interno dell’Aterp Calabria! Sì, quell’ente pubblico regionale che va avanti con cento milioni di euro di canoni non riscossi (fonte La Repubblica). Certamente saprà quanto stia aspettando i passi della Procura della Repubblica! Si’, perché ritengo che soltanto con la seria punizione dei comportamenti illeciti, anche nella Pubblica Amministrazione, l’immagine della nostra meravigliosa Terra di Calabria potrà cambiare e, di conseguenza, si riuscirà a garantire un “autoctono futuro lavorativo” ai nostri Giovani! Spero, allora, che la Befana mi porti belle notizie, segnali di cambiamento!
Magari, una medicina che riesca a debellare, una volta per tutte, quella grave malattia burocratica, quella continua violazione di norme costituzionali e legislative che sinora hanno oscurato e messo all’angolo la trasparenza, la meritocrazia. Quella gravissima malattia che costringe ogni anno migliaia e migliaia di Giovani ad emigrare alla ricerca di un onesto posto di lavoro. Ma no, ancoraaaaaaa!
Di nuovo un “bando”, chiamiamolo così, pubblicato sempre dall’Aterp Calabria, quell’ente pubblico non economico da anni senza un direttore tecnico, un direttore amministrativo, posti da molto tempo, chissà perché, coperti da soggetti ff. Facenti funzione, termini di gran moda oggi nella Pubblica Amministrazione. Come dire, scelgo io chi mettere ai posti di comando, altro che Trasparenza e Meritocrazia urlata e pretesa dalla nostra Costituzione, da quel benedetto articolo 97. Finalmente, penso io, il nuovo Commissario si sarà deciso a selezionare con trasparenza i titolari. E invece vado avanti nella lettura e leggo «manifestazione d’interesse rivolta ai dipendenti di ruolo in servizio in Aterp Calabria, per…»
Continuo a leggere: «… per l’individuazione, tra i dipendenti di ruolo non dirigenziale in servizio all’ Aterp Calabria, di n. 1 (una) unità di personale, in possesso del requisito dell’iscrizione nell’albo nazionale dei giornalisti, tramite mobilità volontaria, cui affidare l’ incarico, a tempo pieno e determinato, di anni tre di Addetto Stampa dell’ Aterp Calabria.
1. Sono requisiti di partecipazione:
– essere dipendente a tempo indeterminato ed appartenente al ruolo non dirigenziale
dell’Azienda;
– essere iscritto all’Ordine dei Giornalisti con la qualifica di giornalista professionista».
Mi domando: come può il nuovo Commissario preoccuparsi di rinnovare l’incarico di Addetto stampa di un ente pubblico che ha come missione la gestione del patrimonio immobiliare della Regione Calabria, anziché espletare quelle procedure di selezione del dirigente tecnico ed amministrativo, mai revocate e congelate dal suo predecessore dopo la mia contestazione del lontano agosto 2019?
Oltre alla rabbia, sorge subito spontanea un’altra domanda: ma quanti dipendenti iscritti all’Albo dei Giornalisti sono stati impiegati in questi anni all’interno dell’Aterp Calabria per conferire, con vera trasparenza, questo ulteriore incarico? Cerco, inutilmente, di fare chiarezza sul sito dell’ente. Mi domando ancora: un ente che gestisce case e palazzi non avrebbe più bisogno di figure tecniche – geometri, periti edili, architetti, ingegneri, geologi? Ed i giornalisti, quelli veri, quelli che passano le notti nelle redazioni e quelli che corrono, instancabili, quotidianamente per le vie delle città alla ricerca di notizie da portare all’attenzione dell’opinione pubblica, molti da anni precari, perché devono essere privati del diritto di partecipare ad una selezione pubblica che garantirà una profumatissima, tranquilla e ricca retribuzione? Il bando dovrà essere, perciò, immediatamente annullato. Bisogna tutelare tutti i giornalisti.
Mi ritorna in mente una vecchia sentenza, della quale l’Aterp Calabria dovrà fare tesoro. Quella sentenza del Consiglio di Stato che, oramai tanti anni fa, bocciò severamente la Regione Calabria perché «venuta meno – hanno detto i Giudici di Palazzo Spada – al principio del pubblico concorso, senza alcuna motivazione delle ragioni di tale deroga in violazione del principio di imparzialità e buon andamento (ex art. 97 della Costituzione), creando, altresì, una ingiustificata posizione di privilegio per il personale già dipendente ed impedendo così, altrettanto ingiustificatamente, di concorrere ai soggetti esterni di accedere nella pubblica amministrazione».
Sarebbe un bel segnale di vero cambiamento, un segnale che tanti nostri giovani aspettano, per una nuova Calabria. Quella che tutti noi Calabresi vogliamo.
*avvocato

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