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l’interrogatorio

«Dopo la nomina in giunta Sarra mi portò da Paolo Romeo»

Il neo-pentito ed ex assessore comunale: «Era come per “togliere il cappello a qualcuno”. Altro che modello Reggio, era un modello di cartone»

Pubblicato il: 04/02/2021 – 13:35
«Dopo la nomina in giunta Sarra mi portò da Paolo Romeo»

REGGIO CALABRIA «Altro che modello Reggio, modello di cartone». A dirlo il nuovo collaboratore di giustizia Seby Vecchio, l’ex assessore comunale della città dello Stretto e poliziotto arrestato lo scorso ottobre nell’ambito dell’operazione “Pedigree 2” contro la cosca Serraino.
Tre sono i verbali depositati dai pm Stefano Musolino e Walter Ignazitto nel fascicolo del processo “Gotha”. In sostanza, ai magistrati guidati dal procuratore Giovanni Bombardieri il neo-pentito fa i nomi dell’ex sindaco di Reggio e governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e dell’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra.
Su quest’ultimo, in particolare, Vecchio racconta un episodio avvenuto quando è diventato assessore all’istruzione nella giunta comunale guidata da Scopelliti: «L’unico passaggio strano che c’è stato – dice – è che, non appena mi hanno nominato assessore, Alberto Sarra ci ha tenuto tantissimo a portarmi da Paolo Romeo. Non è stato esplicito nello spiegarmi il perché, però era tipo come una presentazione, tipo… “togliere il cappello a qualcuno”».
«Fare giunta con Scopelliti», in sostanza, era «una gran presa per in giro». Seby Vecchio ricostruisce gli anni del centrodestra reggino distinguendo «l’area Sarra» e «l’area Scopelliti» e spiegando pure i rapporti che la politica aveva con la ‘ndrangheta.
Nei suoi verbali, inoltre, fa riferimento al «cerchio magico» di Scopelliti di cui lui non faceva parte: «La mia presenza in giunta non era così forte da poter gestire Scopelliti, eppure Sarra sicuramente se ne è accorto, gliel’ho fatto capire. Cioè ci sedevamo qualcuno ogni tanto dei suoi, del cerchio magico faceva qualche parte, ma non c’era considerazione, era già tutto fatto, preconfezionato e via, se volevi era così sennò era lo stesso, o te ne andavi a casa».

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