Seggi elettorali, Viminale: «Sindaci trovino sedi alternative alle scuole»
Documento del Ministero dell’Interno ai prefetti. Vengono inoltre dettate le formalità preliminari in vista del voto dell’11 aprile

ROMA Sensibilizzare i sindaci sull’esigenza di individuare il maggior numero di immobili alternativi agli edifici scolastici da destinare a sedi di seggio elettorale. Lo indica una circolare inviata dal Viminale ai prefetti. Attualmente, sul territorio nazionale l’88% dei 61.562 seggi elettorali si trova all’interno di edifici scolastici. Il ministero punta cosi’ a dare nuovo impulso all’iniziativa avviata l’anno scorso in occasione del turno elettorale del 20 e 21 settembre 2020, che ha consentito lo spostamento in sedi diverse dalle scuole di 1.464 sezioni elettorali distribuite in 471 comuni. Il Gruppo di lavoro, istituito al ministero dell’Interno – su indicazione del ministro Lamorgese – e composto da
rappresentanti del ministero dell’Istruzione, Anci e Upi per l’individuazione degli immobili alternativi ha approvato il documento che indica i requisiti che devono essere osservati per la costituzione della ‘sala delle elezioni’ (cioè dei locali all’interno dei quali sono costituiti i seggi) e per l’individuazione dei fabbricati che ospitano i seggi, allo scopo di assicurare un agevole accesso e deflusso degli elettori, l’adeguato allestimento delle cabine e la vigilanza da parte delle Forze dell’ordine.
Regionali dell’11 aprile
In altro documento viene inoltre confermata la data delle consultazioni regionali prevista per il prossimo 11 aprile e vengono dettate dall’Ufficio tutte le formalità di rito che dovranno essere osservate in vista della chiamata alle urne.
Nella circolare numero 3 del 2021 viene specificato ai prefetti delle 5 province della regione, ad esempio, che i responsabili degli uffici elettorali dei Comuni dovranno provvedere: entro il 23 febbraio, secondo giorno antecedente quello di affissione del manifesto di convocazione dei comizi, a cancellare dalle liste elettorali le persone che si siano trasferite in altro Comune. Entro il 25 febbraio, gli elettori “immigrati” da altri Comuni dovranno invece essere iscritti nelle nuove liste.