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Rinascita-Scott, un’intera puntata di “Presadiretta” dedicata al maxi processo contro la ‘ndrangheta

Il conduttore e giornalista Riccardo Iacona: «È un’inchiesta che ci riguarda tutti»

Pubblicato il: 14/03/2021 – 10:03
Rinascita-Scott,  un’intera puntata di “Presadiretta” dedicata al maxi processo contro la ‘ndrangheta

ROMA Una intera puntata di “Presadiretta” dedicata all’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri, “Rinascita-Scott”, e allo storico maxi processo contro la ‘ndrangheta, in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme.  «Le 13mila pagine di cui è composta – spiega il giornalista e conduttore del programma tv di Rai3, Riccardo Iacona – ci fanno toccare con mano come vive, di cosa si nutre e come riesce ad arrivare dappertutto la ‘ndrangheta, la facilità con cui riesce ad allearsi con la società, l’economia e la politica». 

gratteri

«Il boss Mancuso, i clan e le scene da film»

Sul “Domani” è lo stesso Iacona a spiegare di cosa si occuperà nel dettagli la puntata di “Presadiretta” di domani sera, ricostruendo i dettagli dell’inchiesta Rinascita. «C’è la cosca guidata dal boss Luigi Mancuso e le decine di clan a lui collegati, che comandavano su Vibo Valentia e tutta la provincia. Con uno sforzo enorme, centinaia di carabinieri dei Ros di Roma, Catanzaro e del Nucleo investigativo di Vibo Valentia, per quattro anni hanno pedinato, monitorato e intercettato decine di ‘ndranghetisti e ci hanno riconsegnato la vita dell’organizzazione e i loro affari con la forza di un film». «Scene da film, appunto, – scrive Iacona – se non fosse che è proprio grazie a questa fitta rete di relazioni che il clan Mancuso è riuscito negli anni a infiltrare l’economia di una intera provincia e ad acquisire una disponibilità economica che, secondo i collaboratori di giustizia, sarebbe illimitata. Stupisce la facilità con cui personaggi con una storia professionale importante intrattengano rapporti amicali e intensi con il boss Luigi Mancuso. È il caso dell’avvocato Giancarlo Pittelli, rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, principe del Foro di Catanzaro, ex senatore nelle file di Forza Italia che si presta in mille modi ad aiutare la famiglia Mancuso». 

Le indagini e le domande

E poi le domande tutt’ora in sospeso: «Come hanno fatto i Mancuso a conoscere il giorno e l’ora in cui sarebbero scattati gli arresti? Che ruolo ha la massoneria deviata come moltiplicatore del potere criminale? Quanto riesce a infiltrarsi nei palazzi di giustizia per depotenziare il lavoro dei magistrati e “aggiustare” i processi?». «Nella massoneria deviata c’è il potere, ci sono i burattinai – mi dice Gratteri – investigare questo mondo è pericoloso, perché mettiamo a repentaglio la nostra carriera, la nostra vita. E noi sappiamo perfettamente che non dimenticheranno e che non perdoneranno l’aver osato o l’osare avvicinarsi a questo mondo. Noi non sappiamo se ci riusciamo. Però ci proviamo».

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