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l’intervista

De Caprio: «Spirlì candidato governatore? È un’opzione “lunare”»

Il presidente della commissione antimafia: «Sostengo Occhiuto». Sul caos vaccini: «Ho chiesto spiegazioni per le dosi ai non aventi diritto»

Pubblicato il: 09/04/2021 – 14:33
De Caprio: «Spirlì candidato governatore? È un’opzione “lunare”»

LAMEZIA TERME «Spirlì non ha competenze per gestire la campagna vaccinale. E’ un presidente che si fa sentire spesso con le dirette, ma non è questo che risolverà i problemi della pandemia». A parlare è il presidente della commissione regionale antimafia Antonio De Caprio, intervistato da Danilo Monteleone e Ugo Floro durante il talk 20.20, in onda ogni mercoledì su L’Altro Corriere Tv. «E’ importante ricordare – continua De Caprio – che la Sanità è di competenza diretta del governo e non della giunta regionale. Per questo motivo ho scritto circa tre lettere al commissario ad acta Guido Longo, per dichiarare la mia disponibilità a collaborare, senza mai ricevere alcuna risposta». Il focus dell’intervista è la campagna vaccinale, i suoi quasi insuperabili e ormai assodati ritardi, le falle organizzative degli enti territoriali e il fatto recente della distribuzione del siero a cittadini non aventi diritto. Molto, anzi fin troppo presente la categoria “Altro” tra le persone che hanno ricevuto il vaccino nella nostra regione, che risultano essere più di 80mila, in una fase in cui bisognerebbe dare priorità agli over 80 e ai soggetti fragili. Un disastro organizzativo che accade in Calabria, ma che si è verificato anche in altre regioni, ad esempio in Liguria dove c’è un’indagine della Procura in corso. «Appena è emersa la notizia che molte persone erano state vaccinate senza averne la priorità – interviene De Caprio – ho subito chiesto se fossero state legittimate, convocando i dirigenti in Commissione per avere spiegazioni».
«Davanti a questa situazione condivido il grido d’allarme dei calabresi – afferma De Caprio – è la partita più importante che abbiamo mai giocato e non possiamo disputarla in maniera fraudolenta».

Il fiasco della campagna vaccinale

Dalla visita di Figliuolo ne è venuta fuori l’immagine di una regione che sta gestendo bene la campagna vaccinale, ma i numeri dicono qualcosa di diverso. Sabato, domenica e lunedì di Pasqua, per fare un esempio, le somministrazioni sono crollate con una una media di 4697 vaccinazioni al giorno. «Il fallimento non è solo calabrese – dichiara De Caprio – l’Italia sta dimostrando una gestione della cosa pubblica senza dialogo tra le parti, attenta a determinate categorie e quasi indifferente ai problemi della gente comune, di chi ha serie difficoltà ad arrivare a fine mese». Secondo il presidente della commissione regionale antimafia il problema sarebbe a monte, e la Calabria sta pagando le conseguenze di una mala gestione della emergenza più delle altre regioni. «Il divario tra fasce sociali – prosegue – si è ampliato e il post pandemia lo metterà in evidenza ancora di più».

Una soluzione al problema? L’intervento dei sindaci

Bisogna chiedersi se è davvero così difficile organizzare una campagna vaccinale in una regione caratterizzata da centri abitati molto piccoli e da una rete cittadina molto stretta, che potrebbe facilitare l’organizzazione delle liste e degli appuntamenti nei centri vaccinali. Finora per spiegare la lentezza delle somministrazioni si è tirato in ballo il ritardo delle consegne dei sieri, ma in Calabria, dall’inizio della campagna solo un giorno siamo arrivati a sole 70mila dosi disponibili, e considerando le scorte di riserva, avremmo potuto vaccinare almeno 20mila persone. Davanti a un problema organizzativo così drammatico sono molti i sindaci che hanno chiesto di diventare soggetti attuatori delle vaccinazioni. «Bisognerebbe far collaborare i sindaci con le Asp per accelerare le vaccinazioni – commenta De Caprio a riguardo – perché i primi cittadini conoscono molto bene il loro territorio e saprebbero gestire meglio una campagna di tale portata». «Con gli screening e i tamponi a tappeto in diversi centri cittadini ne hanno già dato prova – commenta ancora». E’ proprio questo uno degli aspetti meno indagato e considerato secondo De Caprio, la vastità e la complessità territoriale della nostra regione: «Più volte ho chiesto a me stesso se Longo abbia realmente capito l’enormità di questo territorio correlata alla carenza di collegamenti nei trasporti che rende alcuni luoghi difficile da raggiungere».

La sanità e gli equilibri nel partito di maggioranza

La questione dei vaccinati nella categoria “Altro” è uno scossone che colpisce non solo per il Governo regionale e la gestione commissariale ma anche il partito di Forza Italia, che partecipa all’esecutivo guidato da Mario Draghi. «Il governo da sempre, e non solo negli ultimi 11 anni di commissariamento della sanità, non ha fatto nulla per questa regione e i poteri della giunta in questo senso sono limitati – sostiene De Caprio –. E per sottolineare i diversi ambiti di competenza istituzionale afferma: «Non abbiamo pieni poteri, ad esempio noi non possiamo riaprire gli ospedali. Siamo consiglieri, e in quanto tali espressione del popolo, quello che facciamo è vigilare, proporre e infine chiedere ai commissari delle Asp e delle Aziende Ospedaliere che rispondano di quello che sta accadendo». Sulle relazioni tra gli assessori e Nino Spirlì De Caprio commenta definendoli semplicemente dei «rapporti politici al momento stabili. Quando un esponente di partito sceglie di comunicare qualcosa alla stampa o sui social lo fa autonomamente, e la responsabilità di questo è individuale».

Il nostro candidato è Roberto Occhiuto

De Caprio glissa sulla probabile intenzione di Spirlì a candidarsi alla presidenza della regione e smentisce una difficoltà nella gestione dei rapporti politici di partito. «Il nostro candidato è Roberto Occhiuto, dovrà esserci un tavolo nazionale per la conferma ufficiale, ma siamo uniti su questo. A nessuno dello schieramento – afferma senza dubbi De Caprio – risulta la candidatura di Nino Spirlì». E conclude: «È davvero difficile immaginare che dal partito di maggioranza possa emergere una candidatura diversa da quella già annunciata, io la relegherei a una opzione “lunare”, che non si potrà verificare nella nostra dimensione terrestre».

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