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«Inserire il Centro sanitario Unical tra i laboratori abilitati al processo dei tamponi»

Il sindaco di Rende Manna ha formalmente investito della quesitone il presidente ff della Regione Spirlì

Pubblicato il: 24/04/2021 – 9:15
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«Inserire il Centro sanitario Unical tra i laboratori abilitati al processo dei tamponi»

RENDE «Ho formalmente richiesto, con una lettera indirizzata al presidente ff Spirlì e al commissario ad acta Longo, informazioni riguardo l’ordinanza regionale 15/2021 per il mancato inserimento del Laboratorio del Centro sanitario dell’Università della Calabria nell’elenco di Laboratori abilitati al processo dei tamponi molecolari». Così il indaco di Rende, Marcello Manna. «Il Laboratorio del Centro Sanitario, nonostante abbia avviato, sin dal mese di giugno 2020, la procedura di accreditamento per l’espletamento della processazione dei tamponi molecolari e del sequenziamento genetico dei campioni, a tutt’oggi, non ha ancora ottenuto il detto accreditamento. Nella fase attuale – prosegue Manna – anche di evidente crisi del sistema sanitario complessivamente inteso, risulta necessario utilizzare tutti i laboratori di eccellenza presenti nelle varie province. Il sistema di tracciamento manifesta dei gap evidenti: tamponi effettuati e processati con enormi ritardi a causa del congestionamento dei pochi laboratori in grado di effettuare processazione. Ciò – aggiunge il sindaco di Rende – determina che intere famiglie siano costrette ad attendere anche settimane per ricevere esiti ed ordinanze di inizio e fine quarantena con gravi ripercussioni sul mondo della scuola e del lavoro. In ultimo e non certo per importanza, la mancanza di riscontri ufficiali in tempi congrui impatta con la corretta valutazione della effettiva e reale situazione epidemiologica nella nostra area territoriale. Sono, difatti, questi i dati che vengono trasmessi dalla Regione al Governo e che di concerto con l’Istituto duperiore di Sanità (Iss), vengono utilizzati per stimare i 21 parametri necessari per ottenere una classificazione omogenea del rischio. Dall’inizio dell’emergenza pandemica, l’Università della Calabria che insiste sul territorio del Comune di Rende, ha saputo porsi a servizio dei cittadini dell’intero comprensorio, mettendo a disposizione competenze e strutture, punto di riferimento di una rete sanitaria al collasso». Secondo Manna «ancor di più in questo particolare momento storico che vede, in particolare la provincia di Cosenza, colpita dalla terza ondata di contagi, il silenzio delle autorità sanitarie regionali, a fronte delle offerte disponibilità da parte dell’ente universitario, appaiono incomprensibili allorquando si procede con l’abilitazione di diversi laboratori privati allocati in diverse province, fatta eccezione per la provincia di Cosenza, la più estesa e più fortemente colpita dal risalire esponenziale della curva di contagio. Del resto, anche la disponibilità di talune strutture universitarie, quali hub vaccinali, offerta dal Rettore Nicola Leone a supporto della campagna vaccinale, non ha avuto ad oggi alcun riscontro. Vi invito, dunque, a verificare, con somma urgenza, le ragioni per le quali gli uffici preposti non abbiano sentito il dovere di procedere con sollecitudine a espletare quanto necessario al fine di autorizzare il laboratorio dell’Università della Calabria, alleggerendo così l’enorme carico di lavoro gravante sugli unici due laboratori pubblici del territorio provinciale».

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