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“Villa Aurora”, l’Usb proclama lo stato d’agitazione

Il sindacato denuncia «lavoratori a casa in Fondo di integrazione salariale e tirocinanti nei reparti» della casa di cura di Reggio Calabria

Pubblicato il: 14/05/2021 – 16:52
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“Villa Aurora”, l’Usb proclama lo stato d’agitazione

REGGIO CALABRIA Il sindacato Usb ha proclamato lo stato di agitazione del personale della casa di cura “Villa Aurora” a Reggio Calabria.
«Non è la prima volta – è detto in un comunicato – che la nostra organizzazione sindacale è costretta a proclamare lo stato di agitazione del personale della casa di cura “Villa Aurora”, storica struttura reggina da qualche anno in mano al “gruppo Crispino”. Da quando si è insediata la nuova proprietà si è caratterizzata per atteggiamenti penalizzanti per i “lavoratori garantiti”, quelli assunti a tempo indeterminato ereditati dalla precedente gestione. Si tratta di turnazioni irregolari come gli orari spezzati cui sono costretti i fisioterapisti – illogici e irrazionali in periodi normali, ancor di più in un periodo di pandemia come quello che stiamo attraversando – o come l’esclusione dai turni notturni degli infermieri a favore di lavoratori ‘multifunzione’ a tempo determinato o addirittura a partita Iva».
«Comportamenti – proseguono dal sindacato – denunciati da tempo ai vari organi competenti ma che lasciano imperturbabili i proprietari che continuano nella loro azione tesa a liberarsi dei lavoratori garantiti, per sostituirli con altri più ricattabili e meno costosi. Ma quello che ci ha portato a questa ennesima iniziativa di protesta è l’aver collocato in Fis (una delle varie tipologie di ammortizzatori sociali) i fisioterapisti. Questo è avvenuto agli inizi del mese scorso, a seguito di oggettive difficoltà del reparto in questione, con la garanzia che si sarebbe trattato di una misura assolutamente temporanea. Invece dobbiamo registrare che il Fis per i fisioterapisti è stato rinnovato, nonostante il numero di pazienti sia tornato quasi ai livelli normali. Ma la cosa che riteniamo assolutamente immorale e vergognosa è che i fisioterapisti a tempo indeterminato stanno a casa pagati – quando lo saranno – con i soldi dell’Inps, mentre nei reparti ci stanno i fisioterapisti a partita Iva e ben tre tirocinanti, figura lavorativa diventata tristemente famosa nella nostra regione per essere sinonimo di sfruttamento».
«Come Usb – aggiungono dal sindacato – siamo pronti a difendere in ogni sede, anche legale, la dignità dei fisioterapisti e di tutti i lavoratori, contro tutti gli imprenditori come i Crispino che lucrano sulla pelle dei propri dipendenti e sulla salute delle persone, e contro chi dovrebbe controllare e non la fa».

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