A che serve celebrare la legalità se nel quotidiano è un valore sacrificabile? Se dal vaso di Pandora escono, una dopo l’altra, storie sempre più torbide e fatti di sangue? Se si usano le mazzette per far scarcerare anche i boss della ‘ndrangheta? Se viviamo assopiti nella rassegnazione che nulla possa cambiare? Se respiriamo quella cappa opprimente nonostante ci tolga il fiato? Se non proviamo nemmeno a difenderla questa terra, sottomessa e umiliata? Eppure proprio a queste latitudini c’è chi non si è arreso, a costo della vita e, oggi, quel coraggio autentico, lo ricordiamo per non dimenticare.
In Calabria, per chi non l’avesse ancora capito, la legalità è uno stato di necessità. Una leva per isolare le cricche e i clan, per contenere la deriva dei comportamenti criminali, per combattere l’omertà della paura e della convenienza, per scrollarci di dosso l’etichetta di complici silenti e buoni a nulla, per non sentirsi impotenti e per non sentirci più la terra dei figli lontani.
Ma lo si può fare solo se saremo in tanti. Se finalmente si materializzerà quell’ostinato orgoglio calabro che ci rende unici altrove, ma non qui, e se esplode quella voglia di riscatto che ci consentirà finalmente di vedere (e guardare) le ferite inferte alla Calabria da un sistema mafioso e dalla mafia. E se impareremo ad amarla allo stesso modo di chi l’ha lasciata e nonostante tutto, vorrebbe tornare. Se svestiremo i panni dei martiri del Risorgimento. Se contribuiremo a cambiare le sorti di questa terra senza aspettare Godot come accade “nel Paese della Memoria dove il tempo è sempre Ora”.
Ma si sa che la storia non si conclude mai come si augurava la marchesa e quindi se almeno non vogliamo rimanere fermi al palo (questo è alquanto realistico) diamo fiducia a chi – invece di occuparsi di dinamiche elettorali e di consenso a tutti i costi – saprà indicare scelte e indirizzi. In Calabria stanno per piovere miliardi di euro e chi la governerà sa bene che si tratta dell’ultimo treno per agganciarsi al resto del Paese e sarebbe davvero un guaio perderlo questa volta.
In tempi come questi, giova ricordare che ci sono sempre stati solo tempi come questi.
paola.militano@corrierecal.it
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