CORIGLIANO ROSSANO Fra le aspettative per l’ospedale della Sibaritide, quindi una sanità sempre più depressa, i fatti di cronaca che hanno attanagliato la città di Corigliano Rossano – come il caso di assenteismo del funzionario della polizia municipale – di mezzo c’è sempre la responsabilità politica.
Le decisioni della classe di governo della città, ma soprattutto le conseguenze, troppo spesso stanno creando grandi malumori fra i coriglianorossanesi. E se le critiche giungono anche dall’interno è evidente che più di qualcosa non quadra.
Nel corso dell’ultima puntata del talk “Un eco dallo Jonio”, andato in onda su L’Altro Corriere Tv, il commissario di Forza Italia, Giuseppe Turano, già consigliere comunale di Corigliano e l’attivista politico del Pd, Damiano Viteritti, candidatosi alle ultime elezioni comunali a sostegno del sindaco Stasi, hanno puntato il dito su diversi nervi scoperti. A partire dal voler governare i processi amministrativi di una città “fusa” col bilancino e la carta d’identità in mano e dalle critiche anche feroci all’indirizzo della giunta.
«Dobbiamo considerare – ha detto Viteritti – che Flavio Stasi ha vinto una campagna elettorale con il sostegno di liste civiche, quindi senza avere punti di ferimento alle spalle. La giunta “liquida” che ha nominato non fa riferimento ad alcuna posizione politica, così come la maggioranza in Consiglio comunale, e questo a lungo andare crea problemi perché non si hanno rapporti col territorio, con i gruppi intermedi. Il governo di città manca di proiezione politica: cosa vuole fare e come, cosa vuole costruire, da che parte andare e con chi vuole stare».
«Le squadre – ha aggiunto usando il bastone e la carota – vanno valutate in base ai risultati e credo che non tarderanno ad arrivare dopo questi primi due anni di vita dell’Amministrazione. Ma se non vi è la partecipazione e la condivisione, anche i buoni risultati saranno vanificati. Il civismo è stato la forza di Stasi, ma adesso ne rappresenta anche la debolezza, perché non si può restare ibridi. Il sindaco ha varato una giunta che in quel momento rappresentava la novità. Ha assecondato i sentimenti di rinnovamento della gente. Ma capita che le grandi aspettative risultate dal 72% dei consensi si traducano in grandi delusioni».
«Non mettiamo in discussione le persone che godono della stima della città – ha aggiunto Giuseppe Turano – ma ad oggi l’amministrazione ha tradito le aspettative dei cittadini. Perché si è un momento storico importante, perché ci si aspettava tanto, perché si usciva da una campagna elettorale trionfale con il 72% dei consensi al ballottaggio. Ci sono state delle promesse, i cittadini hanno scommesso su un nuovo modello di fare politica che ad oggi non si è visto. Siamo quasi al giro di boa del mandato e possiamo certamente affermare che i coriglianorossanesi non ha ancora compreso quale sia la visione di città di questa amministrazione. Registriamo quotidianamente un sentimento di sfiducia nella crescita della città unica, questo è un danno gravissimo di cui qualcuno dovrà assumersi le responsabilità».
Sul caso che riguarda il palazzetto dello sport di contrada Insiti, terra di mezzo fra Corigliano e Rossano, interessato da un procedimento giudiziario, Damiano Viteritti – da conoscitore della materia perché già membro del consorzio che per decenni ha gestito la struttura e da avvocato – ha riferito passaggi interessanti.
«Il caso Insiti è stato male affrontato. Sono stato componente del consorzio dei comuni di Corigliano e Rossano che gestiva il palazzetto, dal 2001 al 2005. In quegli anni – da detto – abbiamo organizzato numerose attività e nessuno aveva occupato l’area. Io stesso avevo redatto il bando per l’affidamento della struttura ad associazioni sportive. Ad un certo punto abbiamo scoperto che era stata promossa una azione di usucapione che ha dello sbalorditivo perché fin quando sono stato membro del consorzio, non vi era stata nessuna occupazione da parte del soggetto interessato. Anzi, un’occupazione era stata tentata ma da parte di un altro soggetto al quale era stato imposto sgombero e demolizione di un manufatto. Ne ho chiesto, quindi, contezza all’allora comune di Corigliano, non riuscivo a comprendere come fosse stato possibile avviare una causa di usucapione se ci sono dei documenti che comprovano che in quegli anni abbiamo svolto delle attività e che quindi dicono il contrario, ovvero che non ci sono i presupposti per intentare una causa di quel genere. In qualità di membro del consorzio ho anche chiesto l’accesso agli atti e dall’allora responsabile dell’avvocatura del comune di Corigliano mi è stato risposto che erano questioni che non mi dovevano interessare e che vi era una causa in corso. Ho reiterato la richiesta di accesso agli atti anche alla nuova amministrazione, ma dai documenti che mi sono stati consegnati una serie di attività non risultava più. Parte di quei documenti li ho rinvenuti nel mio archivio personale perché ero informato per conoscenza, in quanto membro del consorzio, dell’esito di quel procedimento».
«Ho ricostruito gli atti e ho inviato tutto alla Procura della Repubblica. È necessario che gli uffici giudiziari verifichino che non vi sia stata una volontà colpevole di agevolare questo percorso dall’interno del Comune. Nella vicenda processuale i membri del consorzio sarebbero potuti essere indicati come testimoni, così come si sarebbero potuti chiamare gli ex sindaci di Corigliano e di Rossano a testimoniare». In tutta questa storia «è evidente che vi sia stata una stortura: ci sono atti incontrovertibili con l’usucapione».
«I due comuni si sono costituiti – ha concluso Damiano Viteritti presentando tutta una serie di interrogativi – ma bisogna capire se hanno depositato le memorie nei tempi e i testi, se hanno sollevato le eccezioni per verificare che non c’erano i termini per usucapire, se la documentazione è stata depositata, se i responsabili dell’avvocatura hanno inviato tempestivamente questa documentazione all’avvocato per approntare la difesa e se l’avvocato non l’ha prodotta o prodotta in ritardo». Insomma, per l’ex membro del consorzio di gestione «estinto nel 2019 ma non liquidato», «ci sono tutta una serie di responsabilità. Laddove si verifica una occupazione abusiva – ha chiosato – bisogna rivolgersi alla Procura della Repubblica».
«Mi auguro – ha aggiunto Giuseppe Turano, anch’egli avvocato, già consigliere comunale di Corigliano nel corso della sindacatura Geraci – che non ci sia stata la volontà di voler favorire soggetti terzi, sarebbe gravissimo. Al di là delle responsabilità», qualora il comune dovesse perdere la proprietà di quell’area «il danno sarebbe irreversibile e mi auguro che ciò non accada. L’intera vicenda giudiziaria sarebbe da approfondire». (l.latella@corrierecal.it)
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