CETRARO «Sono mesi, ormai, che la vicenda occupa la cronaca politica. Un problema che andava risolto in pochi minuti sta diventando una sorta di Tela di Penelope. E quando si era ormai giunti ad una soluzione logica e rapida abbiamo dovuto registrare un ritorno al punto di partenza a seguito della proposta espressa dal collega Di Caprio su cui, personalmente, ho espresso le mie perplessità condivise, tra, l’altro, dall’Assessore Gallo, e, da quel che mi è parso di capire, anche da Te».
È quanto scrive il consigliere regionale, Giuseppe Aieta, in merito alla vicenda dell’insabbiamento del Porto peschereccio di Cetraro, in una nota indirizzata al sindaco, Emanno Cennamo.
«La soluzione avanzata dal consigliere Di Caprio, con la condivisione dei Tuoi assessori, di procedere ad utilizzare quota parte del finanziamento di euro 800 mila riguardante i “Lavori di difesa del mare dell’abitato costiero del Comune di Cetraro”, appare lunga, complicata e non proprio in linea con la natura del finanziamento. Lunga perché implica numerosi passaggi burocratici che vanno dall’atto d’indirizzo all’incarico di progettazione, dall’acquisizione del progetto definitivo-esecutivo ai pareri/concessione, dalla selezione degli operatori economici che dovranno realizzare l’opera all’affidamento dei lavori. Senza contare gli intoppi che potrebbero presentarsi come la nostra lunga esperienza amministrativa insegna. Il tutto mentre la stagione turistica è già iniziata, i nostri pescatori, dopo mesi di sospensione delle loro attività, rivendicano il diritto ad andare per mare in totale sicurezza, e l’insabbiamento procede rapidamente e a vista d’occhio». «Con la presente, dunque, – scrive ancora Aieta al sindaco – ti chiedo di valutare il rischio di questa proposta intendendo con questo il rapporto fra il danno e la probabilità che il danno si verifichi. In sostanza, considero necessario evitare – come pure si era fatto all’inizio della riunione – di dare risposte complesse e complicate a problemi semplici facendosi guidare da inutili e insensate primogeniture».
«Il Porto turistico-peschereccio di Cetraro, che è il più importante da Salerno a Reggio Calabria, che registra una “marineria” abbastanza dinamica e vivace con un mestiere nobile passato da padre in figlio, – conclude Aieta – non può essere piegato a calcoli politici, né a calcoli elettoralistici. Avendo dedicato i migliori anni della mia vita alla realizzazione di quest’opera, non consentirò che ciò avvenga soprattutto in considerazione del fatto che non stiamo discutendo di una visione di sviluppo, ma solo di qualche cumulo di sabbia. E a noi che abbiamo governato in anni terribili realizzando opere importanti e strategiche, tutto ciò dovrebbe apparire davvero insensato».
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