Ex “Marlane”, escluso il nesso tra la morte dei dipendenti e il lavoro svolto nello stabilimento
Reso noto il contenuto della perizia disposta dal gip di Paola. Alla base, la contestazione di omicidio plurimo e lesioni colpose avanzata dall’accusa

PAOLA Non ci sarebbe un nesso di casualità tra le morti per patologie tumorali dei lavoratori dell’ex “Marlane” e le mansioni svolte all’interno dell’azienda. A questa conclusione, come riporta Gazzetta del sud, sarebbero giusti i periti Claudio Buccelli, Eduardo Farinaro e Maria Pieri dell’Università Federico II di Napoli incaricati dal gip di Paola. La consulenza era legata alla ricerca di elementi tecnici a suffragio della tesi accusatoria. Di fatto, la procura di Paola, dopo la prima contestazione di “disastro ambientale” conclusasi con un nulla di fatto, ha aperto un fascicolo anche per “omicidio plurimo e lesioni colpose”. Le presunte persone offese sarebbero i 33 dipendenti dello stabilimento.
Tuttavia, secondo la perizia effettuata dagli esperti, non si può univocamente concludere che l’evento morte, sopravvenuto alla contrazione del cancro, sia legato al lavoro svolto nell’impianto produttivo. La palla passa ora all’accusa che, sulla base dei nuovi elementi, dovrà decidere se proseguire nella contestazione oppure chiedere l’archiviazione del fascicolo.