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L’ipotesi

Vertenza Abramo printing, una cooperativa di lavoratori per salvare l’azienda

La proposta è stata lanciata dal management della società nel corso di un’assemblea dei dipendenti. Slc Cgil: «Esigiamo chiarezza»

Pubblicato il: 14/07/2021 – 11:10
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Vertenza Abramo printing, una cooperativa di lavoratori per salvare l’azienda

CATANZARO «Creare una cooperativa di lavoratori con la possibilità di rilevare l’azienda (worker buyot) utilizzando le loro quote Naspi alle quali andrebbero aggiunti i fondi del Cfi». È la proposta – come riferisce un comunicato della Slc Cgil Calabria – avanzata ai dipendenti dell’Abramo Printing e Logistic «per salvare l’azienda dallo spettro della chiusura sempre più vicina».
«La proposta ufficiale, alla presenza del responsabile regionale di Lega Coop Calabria – è detto in una nota della Slc Cgil – è stata presentata ai lavoratori in un’assemblea alla quale hanno partecipato le sigle sindacali in veste di garante dei dipendenti».
«Siamo consapevoli – ha detto Saverio Ranieri, segretario regionale Slc Cgil Calabria – delle difficoltà economiche della storica azienda grafica catanzarese. In linea di principio la Slc non è contraria ad una ipotesi del genere che potrebbe dare continuità occupazionale, ma non può nascondere forti perplessità in merito ai tanti interrogativi rimasti senza risposta al termine dell’incontro: quante adesioni occorrono per formare e dare il via alla cooperativa? È disposto l’attuale proprietario a concedere in comodato gratuito, almeno nelle fasi iniziali, i capannoni e le macchine? Quali certezze ci sono in merito alla permanenza delle attuali commesse e alla disponibilità di soggetti terzi nel voler affidare la digitalizzazione dei loro servizi alla cooperativa che dovrebbe andare a crearsi? ».
«Ci auguriamo – ha sostenuto Ranieri – che nei prossimi giorni possano arrivare risposte chiare ai legittimi interrogativi posti dai lavoratori, e da chi come noi li rappresenta, nella consapevolezza che il tempo stringe e occorre trovare soluzioni percorribili per scongiurare un vero e proprio dramma occupazionale».

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