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Il capo delle volanti di Crotone: «Così abbiamo salvato quei bambini in mare, ne siamo orgogliosi»

Il racconto di Luigi Crupi a Repubblica. «Non abbiamo esistato un attimo. I miei colleghi mi hanno seguito e abbiamo formato una catena umana»

Pubblicato il: 04/11/2021 – 23:03
Il capo delle volanti di Crotone: «Così abbiamo salvato quei bambini in mare, ne siamo orgogliosi»

CROTONE Luigi Crupi è il capo delle volanti di Crotone. Ed è uno dei poliziotti che non hanno esitato a buttarsi in mare per portare in salvo i migranti a bordo di un veliero alla deriva nei pressi della spiaggia di Le Cannella, a Isola Capo Rizzuto. «Non dimenticherò mai come quella bambina si aggrappava a me – racconta a Repubblica –. Io ne ho due della stessa età e sentivo lo stesso abbraccio, di una piccola che stretta al suo papà sente che non gli può accadere nulla di brutto. È stata una grandissima emozione portarla in salvo». Crupi (foto sopra), 42 anni, è stato coinvolto dalla Capitaneria di Porto nelle operazioni di soccorso dell’imbarcazione che trasportava tante famiglie, 15 bambini e anche tre disabili.

Il video del salvataggio

«I bambini erano terrorizzati, non abbiamo esitato un attimo»

«Ci siamo ritrovati in una situazione di estrema emergenza alle 21 di ieri sera – dice –. Pioveva, c’era forte vento e risacca e la barca oscillava paurosamente. Abbiamo provato prima con una zattera gonfiabile, ma il vento se l’è portata via e a quel punto non c’era altro modo che buttarsi in acqua per salvare quella gente che si sporgeva dalla barca e gridava aiuto. I bambini erano terrorizzati, nessuno di loro sapeva nuotare, i genitori ce li porgevano disperati implorandoci di prenderli. Non abbiamo esitato un attimo. Mi sono tolto cinturone e anfibi e li ho gettati sulla spiagga e i miei colleghi mi hanno seguito e abbiamo formato una catena umana». A bordo c’era una quindicina di bambini. «Quella che si è aggrappata a me viaggiava con il suo papà – racconta Crupi –. Lui non parlava inglese ma capivo che nella sua lingua mi implorava di prendere sua figlia. Prima l’ha passata ad un collega e la bimba si è aggrappata a un rosario che lui portava al polso. Poi me l’ha passata e lei continuava a tenere nel pugno quel rosario. Quando l’ho poggiata sulla spiaggia tra le lacrime, in inglese, mi ha detto: “Grazie, grazie, questo posso tenerlo io?”».
Il capo delle volanti ha raccontato i fatti alle sue bambine. «La più grande ha anche visto il video. A lei piace sempre disegnare il suo papà come un super-eroe ma nessuno di noi è un eroe. Siamo solo orgogliosi di quello che abbiamo fatto».

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