Rilasciato il cooperante italiano detenuto in Etiopia
È libero Alberto Livoni. Ma in una nuova retata è stato fermato il capo italiano della missione salesiana

E’ stato rilasciato Alberto Livoni, l’operatore umanitario emiliano detenuto da sabato 6 novembre in un commissariato di Addis Abeba in attesa di conferma sulla liceità di un suo versamento di denaro destinato a profughi. Lo ha confermato la ong di cui è coordinatore per l’Etiopia, il ‘Vis’ (‘Volontariato internazionale per lo sviluppo’).
«Finalmente siamo lieti di comunicare il rilascio del nostro collega Alberto Livoni, trattenuto in stato di fermo in Etiopia, negli scorsi giorni», ha scritto il Vis sul proprio sito.
«L’operazione condotta dall’Ambasciata Italiana in Etiopia, a cui va il nostro ringraziamento per l’instancabile impegno, ha portato oggi a rilasciare l’operatore VIS italiano in buone condizioni», viene aggiunto nel comunicato.
«Restiamo in apprensione per i due operatori Vis locali ancora trattenuti in stato di fermo, continuiamo a seguire la loro situazione auspicando anche per loro l’immediato rilascio», conclude la nota.
Il fermo ad Addis Abeba
Il fermo del 65enne Livoni era stato compiuto da forze di sicurezza nella sua abitazione ad Addis Abeba dopo un’irruzione e assieme a lui sono stati fermati gli altri due operatori dello staff locale del Vis. Secondo indiscrezioni di media, le autorità etiopi volevano accertare perché il coordinatore del Vis avrebbe ceduto circa 20 mila dollari a una persona: anche se non è stata formalizzata alcuna accusa, gli inquirenti etiopi sospettavano che i fondi siano serviti ad aiutare i miliziani del Fronte popolare di liberazione del Tigrè (Fplt) lanciati ora alla conquista della capitale, e non solo profughi. Il Vis in Etiopia affianca i salesiani in progetti di scolarizzazione e formazione professionale di giovani ed è molto attivo nel nord del Tigrè.
Arrestato il sacerdote Cesare Bullo

Le retate, però, non si fermano. E il sacerdote italiano Cesare Bullo, direttore del Centro Don Bosco in Etiopia, è stato arrestato sabato dalle forze di sicurezza di Addis Abeba. Un’altra retata che ha colpito la missione salesiana, nello stesso giorno in un cui è arrivata la buona notizia del rilascio di Alberto Livoni. A dare la notizia dell’arresto di don Bullo è invece La Repubblica, che ha raccontato come ieri gli agenti sono tornati dai salesiani per arrestare il prete 80enne. Il 5 novembre c’era stata la prima irruzione nella casa madre della missione salesiana, nel quartiere Gotera. Diversi religiosi e volontari erano stati arrestati, quasi tutti di origine tigrina.