CROTONE «Mandatemi 7 magliette bianche e 10 verdi». È una delle frasi del linguaggio cifrato con cui venivano chiesti i quantitativi di droga da portare a chi gestiva lo spaccio nel centro storico di Crotone. Lo ha scoperto l’indagine avviata nel 2020 dalla Squadra Mobile di Crotone che ha disarticolato un’organizzazione che coinvolgeva un intero nucleo familiare.
Le misure cautelari in carcere per il reato di narcotraffico riguardano Giuseppe Spagnolo, 26 anni, Alessandro Spagnolo (25), Ercole Spagnolo (47), Francesco Spagnolo (28), Luigi Spagnolo (38), Raffaello Messina (24), Gaetano Scicchitano (51), Gianluca Laforgia(38), Andrea Rizza(28), Claudio Covelli (40); ai domiciliari è stata posta Vittoria Covelli, 46 anni, mentre gli obblighi di dimora sono stati disposti per Francesco Corrado (41), e Dionigi Crugliano (28).
Oltre all’accusa principale di narcotraffico sono 39 i capi di imputazione per spaccio contestati dalla Dda ai vari indagati. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbe Giuseppe Spagnolo che organizzava con i familiari la gestione di rifornimenti e spaccio di droga. Tra i destinatari delle misure cautelari anche la mamma di Spagnolo, Vittoria Covelli che secondo l’indagine, coltivava un campo di marijuana. Almeno tre le piantagioni trovate dalla Squadra mobile nel corso dell’indagine iniziata nel marzo 2020.
Il nucleo principale dell’organizzazione era nel centro storico della città con alcune propaggini nel quartiere 300 alloggi. A gestire i magazzini c’erano Raffaello Messina e Gaetano Scicchitano che, come emerge dalle intercettazioni e dalle immagini riprese dalla Squadra mobile, ricevevano gli ordini indicando la cocaina come “maglietta bianca” o caffè e la marijuana come “maglietta verde”. Il numero di magliette ordinate stava ad indicare i pacchi di droga da portare.
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