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Comunali di Catanzaro, il congresso provinciale “ingessa” il Pd. Boccia in arrivo per mediare

Riunione tra Irto e i plenipotenziari dem del territorio, quadro interno “balcanizzato” e scelta del candidato sindaco al momento congelata

Pubblicato il: 01/02/2022 – 21:34
Comunali di Catanzaro, il congresso provinciale “ingessa” il Pd. Boccia in arrivo per mediare

CATANZARO Se Atene piange, Sparta non ride. A Catanzaro nessuna coalizione scoppia di salute, tutt’altro. Il centrodestra annaspa tra mille tensioni ma anche il centrosinistra si sta complicando la vita, disperdendo l’enorme vantaggio che per una volta aveva accumulato sugli avversari nelle scelte per le prossime elezioni comunali.

La riunione tra Irto e i plenipotenziari dell’area centrale

Bocce ferme, infatti, nel centrosinistra, condizionato dalle dinamiche del Pd, che si è infilato nella complicatissima fase congressuale nel bel mezzo del cammino per le Amministrative. Quello che tutti temevano sta concretamente manifestando, in casa democrat: l’interferenza del congresso provinciale con le trattative per indicare il candidato sindaco per il dopo Abramo quater. Anche l’ultimo punto tra il neo segretario regionale del Pd Nicola Irto e i colonnelli dem del territorio – il deputato Antonio Viscomi, i consiglieri regionali Ernesto Alecci e Raffaele Mammoliti, la neo presidente regionale del partito Giusi Iemma, il coordinatore cittadino di Catanzaro Salvatore Passafaro, tra gli altri – l’avrebbe dimostrato quasi plasticamente. Al momento, per quanto riguarda la scelta del candidato sindaco, la situazione a Catanzaro vede in lizza ben tre candidati sindaco espressione dell’area di centrosinistra: i docenti universitari Nicola Fiorita e Valerio Donato e l’avvocato Aldo Casalinuovo, tutti – a loro dire – di ispirazione civica. Su Fiorità c’è un ok di massima del “Nuovo Centrosinistra”, trainato da Pd e Movimento 5 Stelle, ma non c’è ancora un sigillo ufficiale. Quanto alla partita interna al Pd, per la segreteria provinciale al momento i candidati sarebbero essenzialmente due, lo stesso Passafaro, che avrebbe il sostegno di Viscomi, e il sindaco di San Pietro a Maida, Domenico Giampà, che avrebbe il sostegno di Alecci e – a quanto sembra – anche di Mammoliti. Insomma, nel Pd catanzarese c’è aria di spaccatura verticale. Per mettere ordine in questo ginepraio ieri Irto si sarebbe confrontato con i plenipotenziari del Pd sul territorio, riscontrando – a quanto risulta – al momento una situazione estremamente balcanizzata. Per quanto riguarda il congresso tre sarebbero le opzioni emerse dal tavolo: la prima è una sorta di ticket (Passafaro diventa segretario del capoluogo, Giampà segretario provinciale), la seconda sarebbe un terzo candidato di superamento (che al momento non c’è, la terza sarebbe la “conta”. Ci sarebbe anche, più sussurrata che professata, una quarta ipotesi, non peregrina, quella di un rinvio (non solo del congresso catanzarese, per la verità), che però né Irto né – aspetto non secondario – il Nazareno vogliono.

In arrivo il big del Nazareno Boccia

È qui lo stallo, che – si fa capire da fonti accreditate – avrebbe indotto Irto a prendere tempo, 24 ore-48 ore al massimo (la scadenza per le candidature congressuali è venerdì sera). È quasi superfluo evidenziare che questa situazione caotica all’interno dei dem catanzaresi si è fortemente e pericolosamente intrecciata con il dossier delle Comunali di Catanzaro, che di fatto è stato ulteriormente congelato. A quanto si apprende, nella prossima settimana, forse già lunedì, potrebbe fare capolino a Catanzaro uno dei leader del Pd, il responsabile nazionale enti locali Francesco Boccia, che con Irto seguirà direttamente e personalmente la partita del capoluogo. Il rischio per Boccia è quello di trovare un campo impraticabile a causa del congresso ma la sua mediazione potrebbe anche accelerare le cose. Secondo quanto si apprende, in realtà, ci sarebbe un orientamento del Nazareno verso l’ipotesi Fiorita, ma al tavolo di ieri più di un presente avrebbe consigliato a Irto di tenere tutto bloccato fino a quando non si chiuderà la fase congressuale, anche perché nel frattempo si sono verificati fatti nuovi, dei quali – sarebbe stato il ragionamento di più di un dem – sarebbe il caso di tenere conto: la discesa in campo di altri due candidati d’area, Donato (che è iscritto al Pd) e Casalinuovo (più il primo in verità, alla luce della “robusta” convention di qualche giorno fa), e un quadro politico ancora indecifrabile a Roma (il rapporto tra Pd e M5S non sarebbe più granitico di prima e questo potrebbe mettere in discussione trattative già avviate sui territori, come Catanzaro). Insomma, un bel rompicapo, nel più puro stile Pd. (a. c.)

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