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Cosenza, minore sottratta al padre. «Bimba contesa» (ri)torna in Germania

A soli cinque anni “Gaia” è protagonista di una vicenda giudiziaria che ha coinvolto due Paesi europei. La “fuga” in Calabria e il complicato rimpatrio

Pubblicato il: 12/02/2022 – 7:00
di Fabio Benincasa
Cosenza, minore sottratta al padre. «Bimba contesa» (ri)torna in Germania

COSENZA Una storia d’amore finita, dopo qualche anno di matrimonio. Una bambina di cinque anni (inconsapevole) protagonista di una vicenda giudiziaria che ha coinvolto due Paesi europei: la Germania e l’Italia. La piccola Gaia (abbiamo scelto un nome di fantasia) ha riabbracciato da poche settimane il papà dopo essere stata per tre mesi in Calabria con la madre, accusata di sottrazione di minore.

La storia

La vicenda è assai delicata. La coppia si trasferisce, dalla Calabria in Germania dove decide di unirsi in matrimonio. Poi la voglia di diventare genitori, la nascita di Gaia e i primi problemi che portano all’inevitabile separazione. Le liti finiscono dinanzi al Tribunale tedesco che decide, di fronte alla richiesta di divorzio, di concedere l’affidamento esclusivo (ossia in capo ad un solo genitore) al padre, dando la possibilità alla madre di vedere la bimba in determinati giorni di visita. La decisione presa dai togati tedeschi, non va giù alla mamma della piccola Gaia. Che il 2 ottobre 2021 prende la bimba, la denuda e la porta via con sé lontana dalla Germania. I vestiti vengono abbandonati poiché negli indumenti il papà aveva nascosto un gps, perché preoccupato dalla possibilità che l’ex moglie potesse compiere un gesto estremo. Circostanza poi verificatasi. Gaia arriva in Calabria, risiede per qualche settimana con la mamma e il suo nuovo compagno in un comune della fascia ionica cosentina. Il padre non si dà pace, sporge immediatamente denuncia ma non riesce a rintracciare la figlia.
La disperazione scandisce le ore di attesa di un uomo privato della propria bambina, ma determinato a riportare a casa Gaia. Grazie al supporto dell’avvocato Francesco Calabrò, la piccola viene rintracciata. E’ il primo passo verso un tortuoso ritorno in Germania.

L’avvocato Francesco Calabrò

L’impegno dei legali e delle istituzioni

«Per fortuna il provvedimento che affidava la minore al padre era stato firmato dalle autorità tedesche e in questo caso si sono messi in moto organi che altrimenti non si sarebbero mai attivati». L’avvocato Francesco Calabrò, legale di fiducia in Italia del padre di Gaia ricostruisce al Corriere della Calabria l’iter che ha permesso alla piccola di ricongiungersi con il genitore. «Abbiamo informato della vicenda il Ministero di Grazia e Giustizia – continua il legale – in collaborazione con l’avvocato tedesco Stefan Faiss che assisteva il padre della bimba, affinché venisse disposto il rimpatrio della minore in Germania». I minori – sottolinea Calabrò – «non possono essere sottratti dall’ambiente dove abitualmente vivono o dove, ad esempio, intrattengono rapporti di natura scolastica». La madre della piccola Gaia, trasferendo la piccola in Italia ha commesso «il reato di sottrazione di minore e reciso il rapporto con l’altro genitore».

Un «vulnus» da colmare

«Se i fatti si fossero svolti unicamente in Italia – aggiunge l’avvocato – e senza il coinvolgimento di altri Paesi dell’Ue, il mio assistito difficilmente avrebbe potuto riabbracciare la figlia. Anche in presenza di atti giurisdizionali evidenti le autorità di polizia italiane – infatti – non riescono a rendere esecutivo quanto disposto nei provvedimenti». In questi casi, in Italia, è quasi sempre previsto un «rinvio ad ulteriori provvedimenti giurisdizionali e spesso il genitore più “forte” esclude l’altro dal rapporto». Per colmare questo “vulnus”, l’avvocato Calabrò suggerisce il ricorso ad «una sanzione cautelare nei confronti del genitore che contravviene al contenuto del provvedimento. Sarebbe un ottimo deterrente».

Il ritorno a casa

Da due settimane, Gaia è tornata in Germania. Il rimpatrio è stato successivo al lavoro del Ministero di Grazia e Giustizia e della procura presso il tribunale dei minorenni di Catanzaro che «ha permesso che venisse data esecuzione al provvedimento tedesco, ordinando all’autorità italiana di polizia di disporre il rimpatrio di Gaia». Il provvedimento datato fine dicembre è stato eseguito solo nella prima decade di gennaio, per alcuni problemi legati al Covid. «La bambina sta bene e anche il padre è felice», racconta al Corriere della Calabria l’avvocato tedesco Stefan Faiss. «Sulla madre della piccola, in Germania, pende un mandato d’arresto. Se dovesse metter piede sul suolo tedesco verrebbe immediatamente fermata. Potrà rivedere quando vorrà la bambina ma solo in Italia».

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