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La lotta degli studenti cosentini non si ferma, mercoledì nuova assemblea

Prosegue la mobilitazione dopo la vicenda che ha coinvolto il “Valentini-Maiorana” di Castrolibero e contro il modello attuale di alternanza scuola-lavoro

Pubblicato il: 19/02/2022 – 12:27
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La lotta degli studenti cosentini non si ferma, mercoledì nuova assemblea

COSENZA «Ieri un grande corteo con più di duemila persone ha percorso le vie della città. Studentesse e studenti di Cosenza e provincia, ma non solo, sono scese e scesi in piazza per mostrare vicinanza e solidarietà alle studentesse del Valentini-Majorana, per attaccare questo modello di scuola basato sul profitto e l’aziendalizzazione dell’istruzione che sta generando solo violenze e abusi, finendo anche per coprirli. Sono scesi in piazza anche contro questo modello di alternanza scuola-lavoro, ricordando Lorenzo e Giuseppe, di 18 e 16 anni, morti in stage». Lo riporta una nota diffusa da Fgc, «”Ciò che è accaduto nella nostra scuola dev’essere d’esempio per tutti gli istituti del Paese”, afferma Fausto Cirillo, militante del Fgc, studente del Valentini-Majorana e fra i promotori della manifestazione, che prosegue: «è arrivato il momento di fermare molestie ed abusi nelle scuole e ripensare il sistema dell’istruzione partendo dal protagonismo della comunità studentesca, che con le riforme degli ultimi anni si è vista togliere i pochi spazi di confronto e democrazia che vi erano. Questa deriva si è vista nel caso della nostra scuola, ma riguarda tantissimi istituti e anche i percorsi di alternanza scuola-lavoro, durante i quali siamo obbligati a lavorare gratuitamente senza diritti e tutele. La morte di Lorenzo e Giuseppe in stage è la prova che l’alternanza per come è stata concepita è fallimentare, per questo va abolita o riformata!”. La lotta degli studenti cosentini – conclude la nota – non si ferma però, mercoledì 23 febbraio ore 16.30 al Parco Morrone di Cosenza è prevista una nuova assemblea degli studenti e delle studentesse nella quale si discuteranno dei problemi delle scuole, di alternanza e di altri casi di molestie».

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