REGGIO CALABRIA «Ho letto con particolare attenzione la denuncia promossa, tra gli altri, dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, dal segretario del sindacato Giornalisti della Calabria, Andrea Musmeci, e dal presidente dell’Unci Calabria, Michele Albanese, sugli attacchi alla libera stampa nella nostra regione. Un tema a me caro che nel mio ruolo di consigliere regionale portai all’attenzione della massima istituzione calabrese con la proposta di legge “?????????? ????????? ?? ??????? ?? ???????? ?? ?????? ??? ??????????? ?????????????? ? ??????????? ??????? ?? ?????????????”, approvata in commissione ed a cui fu data copertura economica». Lo scrive sui propri profili social l’ex consigliere regionale del Partito Democratico Sebastiano “Sebi” Romeo, che aggiunge: «La proposta di legge mirava a potenziare la tutela della libertà di stampa, promuovendo misure di solidarietà in favore dei giornalisti vittime di intimidazioni attraverso l’istituzione di un fondo regionale. La crescita del numero di giornalisti vittime di minacce, insulti o altre forme di avvertimento che spesso sfociano in aggressioni fisiche e danneggiamento ai beni personali mi convinse a proporre uno strumento atto a supportare, attraverso il sostegno economico alle vittime, le politiche della sicurezza, ritenendo che la tutela di chi subisce le disfunzioni del sistema democratico possa efficacemente contribuire anche a rafforzare l’azione di contrasto alla criminalità».
Romeo ricorsa anche l’incontro pubblico del quale fu oggetto la proposta, organizzato a Locri nel dicembre 2018 «a cui prese parte il compianto Paolo Pollichieni, e durante il quale il giornalista Gianluca Albanese pose la questione delle querele temerarie che spesso, denunciò, “costringono i giornalisti a vere e proprie odissee giudiziarie”. Il mio impegno fu di integrare la proposta di legge trattando anche questo importante aspetto per la libertà di espressione dei giornalisti».
E conclude: «Non potei portare a termine il mio intendimento in prima persona, ma questa denuncia mi stimola ad un rinnovato impegno in tal senso ed ho proposto al segretario regionale del Partito Democratico, il consigliere regionale Nicola Irto, sin da subito resosi disponibile, di riprendere la mia proposta di legge facendola approvare con il sostegno ai giornalisti vittime di tali tentativi di bavaglio. La libertà di espressione è un bene prezioso per la democrazia, ai giornalisti dobbiamo chiedere di continuare sulla strada dell’imparzialità e della lealtà al diritto dei cittadini ad informarsi ed essere informati, non certo immaginare di plasmarli a nostro piacimento, magari a sostegno di poteri personali effimeri e inutili al benessere collettivo.
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