ROMA La quarta sezione della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza emessa lo scorso 8 luglio 2021 nei confronti di Vincenzo Fortuna, vibonese classe ’78, residente a Palermo. L’uomo, infatti, è accusato, di trasporto o comunque detenzione illecita di sette panetti di cocaina per un peso complessivo di oltre 7 chilogrammi insieme ad un altro imputato, Saverio Zaccaria, e per questo entrambi condannati con rito abbreviato a 6 anni di reclusione .
Il 13 gennaio 2020, nei pressi del casello autostradale di Buonfornello, gli agenti della Polizia di Stato avevano individuato una Renault Modus con a bordo Fortuna e Zaccaria, i quali avrebbero perso diversi minuti prima di effettuare il pagamento al casello, «presumibilmente – secondo la tesi accusatoria – per aspettare che le forze dell’ordine procedessero a fermare altri veicoli e passare inosservati». Una volta fermati, però, e all’esito della perquisizione veicolare sono stati trovati due distinti vani occultati sotto i sedili anteriori ed al loro interno, sotto il sedile dell’autista, sono stati trovati sette panetti di sostanza rivelatisi, a seguito dell’analisi tossicologica, stupefacente del tipo cocaina, per un peso lordo totale di 7, 240 kg. Il vibonese Fortuna ha in seguito dichiarato di avere chiesto a Zaccaria di poterlo accompagnare a Palermo perché «quale titolare di una azienda agricola, avrebbe dovuto acquistare cento pecore».
L’avvocato difensore di Fortuna, Giuseppe Di Renzo, ha chiesto l’assoluzione perché «l’imputato non ha commesso il fatto o comunque per insussistenza del fatto di reato». Secondo i giudici che lo hanno condannato, invece, Fortuna avrebbe avuto con Zaccaria «condivisi interessi economici» fornendo anche un «contributo causale, almeno sotto il profilo morale». Ora però la condanna e la tesi accusatoria dovranno essere ridiscusse dopo l’annullamento ottenuto con rinvio in un nuovo giudizio. (Gi.Cu.)
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