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Cgil contro il Caporalato: «Da tempo denunciamo i diritti negati in Calabria»

Soddisfazione dei segretari generali Sposato e Costa per l’operazione nella Sibaritide: «Encomiabile lo l’impegno di magistratura e forze dell’ordine»

Pubblicato il: 31/03/2022 – 17:43
Cgil contro il Caporalato: «Da tempo denunciamo i diritti negati in Calabria»

CATANZARO «La vasta operazione condotta oggi dall’Arma è sintomatica della penetrazione insidiosa del caporalato e dello sfruttamento nei nostri campi». Lo affermano in una nota congiunta Angelo Sposato e Bruno Costa, rispettivamente segretario generale di Cgil Calabria e di Flai- Cgil Calabria che aggiungono: «È su base pressoché quotidiana giungono notizie di interventi simili, ma questo non inibisce né serva da monito ai caporali e agli sfruttatori». «È di una settimana fa la pubblicazione del Quaderno dell’Osservatorio Placido Rizzotto sulla “geografia del caporalato” – rilevano – nel nostro Paese quindi anche in Calabria. Le aree interessate dall’operazione odierna combaciano con quanto rappresentato».
«Da tempo, denunciamo la negazione dei diritti del lavoro – proseguono – che si è sedimentata a danno di tante donne e tanti uomini impegnati in agricoltura. Abbiamo conquistato la legge 199 del 2016, un prezioso presidio normativo di contrasto al caporalato e allo sfruttamento. Le indagini e gli interventi di Polizia Giudiziaria di contrasto agli abusi, che si sostanziano anche in sequestri preventivi conseguenti di beni e utilità come avvenuto oggi, sono frutto dell’applicazione di quell’impianto normativo da parte degli Uffici Giudiziari e delle Forze dell’Ordine».
«Nello stesso ecosistema normativo – sottolineano – è incardinata una parte preventiva allo sfruttamento e al caporalato la cui architrave è la Rete del Lavoro Agricolo di Qualità. Purtroppo, quelle disposizioni preventivo stentano ad essere attuate nel Paese e nel nostro territorio. Per la Cgil Calabria e la Flai- Cgil regionale, il caporalato e lo sfruttamento danneggiano non solo le vittime, ma anche quelle realtà produttive che rispettano il lavoro, attraverso l’applicazione del Contratto. Noi non ci arrenderemo finché ci saranno donne e uomini depredati della propria dignità nel lavoro».
«Continueremo a presidiare – concludono Sposato e Costa – le coordinate geografiche degli abusi sul nostro territorio con il sindacato di strada e la vertenzialità, a tutela del lavoro. L’impegno profuso dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine è encomiabile e qualifica la nostra battaglia che mira a sradicare lo sfruttamento e il caporalato dai nostri assetti produttivi».

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