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Gallina: «Il sistema dei concorsi non premia i migliori»

Il docente dell’Università di Firenze ha pubblicato uno studio sulla meritocrazia. «Meccanismi per condizionare la bioetica del Paese»

Pubblicato il: 22/04/2022 – 9:18
Gallina: «Il sistema dei concorsi non premia i migliori»

LAMEZIA TERME Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica inglese The Lancet, tra le più prestigiose del mondo in ambito medico, dal titolo “Asphyxia of Italian academia in medicine and political deference”, ha dimostrato come università italiana sia «prona alla politica».
Il docente dell’Università di Firenze che ha redatto lo studio, Pasquale Gallina, è stato ospite questa mattina di Buongiorno Regione, andato in onda su Rai 3 Calabria. Gallina ha evidenziato con tanto di dati scientifici raccolti nel tempo come il «sistema dei concorsi non premi i migliori».
«Dalla mia sofferenza personale – ha spiegato il prof. Gallina – ho approfondito la problematica per offrire un contributo sull’argomento. Le basi scientifiche dimostrano le percezioni che ha anche l’uomo di strada rispetto ai criteri di selezione. Lo studio prova, prendendo a criterio i concorsi nelle università toscane, che nel 95% dei casi si presenta un unico candidato o una media di 1,2 candidati. Alcuni posti finanziati dalle regioni, poi, sono sempre vinti da figure interne all’ambiente universitario. Ne deriva che l’università italiana è chiusa in sé stessa, in preda alle oligarchie e molto deferente, molto prona alla politica per quei concorsi finanziati dalle regioni. I numeri dello studio dimostrano che quando un potere politico infiltra persone della propria area nell’ambiente della cultura o scientifico, ne condiziona le scelte future e quelle delle generazioni a venire».
«Meccanismi molti fini, con l’obiettivo ultimo e prossimo di controllare lo status quo e condizionare la politica bioetica del Paese. Non ci sarà legge che potrà sanare questa piaga – conclude il docente dell’UniFi – ma solo l’atteggiamento dei giovani ricercatori potranno mutare questo andazzo con una lotta assimilabile a quella contro le mafie: rifiutare la logica clientelare a costo della perdita della libertà scientifica e personale».

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